PALERMO. Forestali e dipendenti dell'Esa in piazza per lo sciopero generale regionale indetto da Flai Cgil, Uila Uil e Fai Cisl. Sono due le manifestazioni organizzate in Sicilia. Centinaia di lavoratori, secondo i sindacati, sono già radunati a Palermo, dove è stato organizzato un sit-in davanti a Palazzo D'Orleans; mentre i colleghi delle province di Ragusa, Siracusa, Messina e Catania protestano davanti agli ex locali dell'Esa,nel capoluogo etneo.
Secondo le organizzazioni sindacali, per consentire ai circa 24 mila forestali siciliani, addetti al servizio di manutenzione boschiva e al servizio antincendio, di espletare le attività entro l'anno servono circa 100 milioni di euro. Circa 88 milioni dovrebbero essere stanziati dal Cipe, i restanti 20 milioni dal governo regionale. I forestali, infatti, per legge devono svolgere entro l'anno 78, 101 e 151 giornate di lavoro. Per gli oltre 450 dipendenti dell'Esa, impiegati in attività di prevenzione del rischio idrogeologico, invece, servirebbero altri 5 milioni.
I sindacati nei giorni scorsi hanno inviato una lettera al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e chiesto un incontro per oggi. "La situazione è drammatica - dice Fabrizio Colonna della Fai Cisl -, chiediamo al governo di sbloccare l'iter per le assunzioni e avviare al lavoro questo personale entro il 20 settembre. Senza un intervento i forestali non riusciranno a completare le giornate di lavoro entro l'anno. Per le stesse ragioni chiediamo a governo e parlamento di mettere mano subito mano alla manovra correttiva". Per la Cisl "va istituita una cabina di regia per la prevenzione del rischio idrogeologico, utilizzando forestali, dipendenti dell'Esa e dei consorzi di bonifica".
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