Mercoledì 18 Dicembre 2024

Napoli, 17enne ucciso nella notte a piazza Sanità

NAPOLI.  Un minorenne ucciso davanti a una  chiesa, omicidi anche in pieno giorno, sparatorie con decine e  decine di colpi di pistola: è impressionante l'escalation della  violenza a Napoli dove in una sola notte sono state ammazzate  due persone, una delle quali aveva solo 17 anni.      Ucciso nel rione Sanità dove appena tre giorni fa era stato  ammazzato un uomo di 67 anni, Pasquale Ceraso con scene di  panico tra i residenti. Una situazione molto difficile tanto da  far dire al presidente della Municipalità, Giuliana Di Sarno,  che «il Rione Sanità sta diventando Baghdad. È ora che tutti ne  prendano coscienza». Poco prima delle 5, a finire nel mirino dei sicari, Gennaro  C., 17 anni, già noto alle forze dell'ordine. È stato trovato a  terra in fin di vita e portato con un'auto all'ospedale Vecchio  Pellegrini dove è morto. Ammazzato con un solo colpo ma gli  uomini della sezione Scientifica della Polizia hanno trovato sul  luogo dell'agguato, davanti alla chiesa di San Vincenzo, 18  bossoli di due diversi calibri, oltre un'auto il cui vetro è  andato in frantumi per i colpi esplosi. Non si esclude nessuna  ipotesi, nemmeno quella di un proiettile vagante in una  sparatoria all'impazzata tra bande. Amici e familiari descrivono  Gennaro come un ragazzo tranquillo, parlano del suo sogno di  fare il pizzaiolo, pronto a fare volontariato in parrocchia.   E giovedì scorso l'omicidio di Ceraso, ritenuto esponente del  clan Sequino-Esposito. In attesa di capire il movente  dell'omicidio del 17enne Gennaro, le ultime esecuzioni di  camorra probabilmente rientrano nella guerra che nel centro  storico è in corso tra bande contrapposte, tra esponenti delle  vecchie cosche e nuovi clan, tra i quali anche la 'paranza dei  bambinì, così soprannominata perchè composta da un gruppo di  minori pronti a sparare per affermare la propria supremazia nel  controllo degli affari illeciti, a cominciare dal predominio  delle piazze di spaccio della droga. Una guerra che qualcuno  ritiene possa addirittura essere stata già 'esportatà allo  stadio San Paolo dove domenica scorsa, in occasione della gara  interna del Napoli con la Sampdoria c'è stata una rissa con un  accoltellato, davanti ai bambini che stavano guardando la  partita, per motivi ancora non chiariti.   Oggi, per iniziativa del parroco, don Antonio Loffredo,  un'immediata reazione con una messa in piazza, davanti alla  chiesa e padre Alex Zanotelli che ha chiesto a Dio di «guardare  quanto siamo sporchi».      Qualche ora prima dell'agguato della Sanità, nella zona  orientale di Napoli, un uomo di 30 anni, Antonio Simonetti, era  stato ucciso mentre usciva da un negozio di detersivi della  sorella, in via Camillo De Meis, nel quartiere di Ponticelli.  L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato accompagnato  dai familiari all'ospedale Villa Betania, dove è arrivato  cadavere. In due, a bordo di uno scooter, gli si sono avvicinati  e hanno sparato cinque-sei colpi di pistola al torace ed alla  testa. Anche nella zona orientale è in corso un conflitto tra   bande della camorra, conflitto che ha già lasciato sul campo  almeno tre morti.     Rione Sanità al centro, Ponticelli a est ma anche il Rione  Traiano nella parte occidentale di Napoli, dove si spara a colpi  di kalashnikov. Questa mattina altri diciassette bossoli di  kalashnikov sono stati trovati dalla Polizia in un raggio di  trenta metri nei pressi della sede Asl, in via Canonico  Scherillo. L'altra notte, invece, più di sessanta di colpi  d'arma da fuoco - di mitra e di pistola - erano stati esplosi  nello stesso quartiere, tra via Tertulliano e via Romolo e Remo.  Non molto lontano, a Soccavo, in via delle Bucoliche, uno  sconosciuto ha scavalcato un muro di cinta e ha esploso decine  di colpi di pistola contro un'abitazione nella quale vivono una  donna e le due figlie. Mistero sulle cause, e se ci siano legami  con quanto accaduto al Rione Traiano. .

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