PALERMO. Sei ristoratori denunciati, tra Palermo e provincia perché stavano cucinando piatti a base di pesce con calamari e gamberetti scaduti anche di un mese e mezzo. Le denunce sono scattate per A.G. di anni 53, B.Z. di anni 41, C.S. di anni 39, F.T. di anni 61, C.B. di anni 52, A.R. di anni 33. Altri sono stati multati perché avevano dimenticato l’asterisco nel menù che segnala ai clienti che il pesce che stanno mangiando è surgelato e non fresco. Sono questi i numeri della operazione della Guardia Costiera di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela nel corso dell'operazione "Nettuno". Nel corso dei controlli sono emersi tutti comportamenti da parte dei ristorati che avrebbero creato un danno ai consumatori, I controlli in questi giorni di intenso afflusso di turisti in città dunque stati eseguiti in ristoranti tipici, trattorie, osterie, agriturismo e stabilimenti balneari, sia ad ora di pranzo che di cena, per verificare la freschezza e la genuinità dei prodotti offerti al pubblico. Pizzicati almeno tre ristoranti anche rinomati nel centro storico del capoluogo siciliano e in tre comuni della provincia. In particolare è stata posta particolare attenzione nelle località di Monreale e San Martino delle Scale ove ben 4 ristoranti non sono risultati in regola con le norme sulla rintracciabilità dei prodotti ittici. Oltre la denuncia penale per il pesce scaduto è scattata una multa da 3166 euro. Sono state impegnate 84 pattuglie, 18 motovedette e 258 militari della guardia costiera che hanno controllato in tutto 50 ambulanti, 17 ristoranti, 132 punti di sbarco, un venditore all'ingrosso. Emesse in totale 50 sanzioni amministrative, per 73.030 euro. Ben 35 mila di queste multe sono a Palermo. Complessivamente sono stati sequestrati 273 chili di pesce.