MONTORIO AL VOMANO. Si è commosso perfino il magistrato, Davide Rosati, quando quel puffetto di bimba è comparsa tra le braccia del padre Ben, attorniato da una folla festante di soccorritori, paesani, turisti. La bella favola di Cappuccetto Rosso Katia si è chiusa come meglio non poteva immaginare nemmeno il più ottimista dei soccorritori a 18 ore dalla sua scomparsa a Cusciano, piccolo borgo alle porte del Parco Gran Sasso e Monti della Laga. Stavolta il cacciatore è arrivato prima del lupo cattivo: si chiama Diego Di Felice, fa il barista a Montorio e ieri ha deciso di salire a monte per dare una mano a cercare la piccola, come se fosse sua figlia. Oggi è un eroe ma schiva i riflettori e dice di aver fatto semplicemente quello che avrebbe fatto chiunque: 'Era seduta, piangeva e chiamava la mamma, io l'ho presa in braccio e l'ho rassicurata. Non ho mai provato una emozione come quando l'ho consegnata al padre e alla madre''. Katia è stata portata a valle come un trofeo, avvolta in una coperta termica, tra gli applausi, la commozione di tutti e la campane a festa della piccola chiesa. I l suo ritrovamento a circa un chilometro da dove era stata vista l'ultima volta ieri pomeriggio verso le 18, ha liberato una euforia incontenibile, premio all'impegno di oltre 200 persone dei vari corpi militari, civili e semplici cittadini che hanno animato una notte di ricerche al chiaro della luna piena. Uno di loro è stato il sindaco Gianni Di Centa, stravolto dalla fatica ma felice. Abbraccia tutti, ringrazia come se avessero salvato sua figlia: ''Abbiamo penato e creduto a un certo punto di non farcela. Aver ritrovato Katia è una soddisfazione immensa e di questo ringrazio non solo le forze dell'ordine ma soprattutto i paesani che sono rimasti con noi fino alla fine e hanno dato preziose e utili indicazioni per i soccorsi''. Chi non ha abbandonato un minuto l'avamposto delle ricerche, dall'allarme al ritrovamento della piccola figlia di una coppia di romeni, è stato il magistrato della procura teramana che ieri ha aperto (e avviato oggi verso l'archiviazione) un fascicolo per sottrazione di minore da parte di ignoti. Davide Rosati voleva a tutti costi riportare sana e salva a casa la bimba: ha disposto la perquisizione di tutte le abitazioni del paese, monitorato oltre 300 targhe di auto presenti nel borgo, ha chiesto e ottenuto il sorvolo di un elicottero della Guardia costiera con strumentazione termica abilitato al volo notturno e fatto convergere in zona quasi una decina di cani, dei quali almeno la metà molecolari, per fiutare quella traccia che poi ha portato Diego il barista ad abbracciare la piccola Katia.