ROMA. Dall'inizio dell'anno circa 102 mila migranti hanno attraversato il canale di Sicilia "la rotta più letale al mondo" per chi fugge da violenze disastri e povertà e almeno 2.300 persone hanno trovato la morte lungo il viaggio. Proprio ieri l'Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) ha parlato così dello specchio di mare dove oggi, sul barcone soccorso dalla Marina, sono stati trovati i cadaveri di 40 migranti. Secondo le stime dell'Oim l'anno scorso, nel medesimo periodo, i decessi in mare erano stati 1.779, circa 500 in meno di quest'anno. E sono stati 719 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi in tre diverse operazioni che hanno riguardato due barconi e un gommone coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Su un barcone con 201 persone a bordo, ora in viaggio verso Pozzallo - conferma la Guardia Costiera - è intervenuta la nave Phoenix del Moas (Migrant Offshore Aid Station). Su un altro barcone con 415 persone a bordo sono intervenuti un pattugliatore della Guardia Costiera croata, un pattugliatore della Guardia di Finanza e una nave inglese, tutti e tre inseriti tra gli assetti Triton e ora diretti verso il porto di Augusta. Sul gommone, con 103 persone a bordo, è intervenuta la nave militare tedesca Werra che ha tratto in salvo i migranti. Successivamente, li trasborderà sulla nave norvegese Siem Pilot. Il porto di rientro dovrebbe essere Porto Empedocle, ma si attende conferma.