ROMA. Un mucchio di rifiuti lasciato sul bordo di una strada. Sarebbe partito da lì l'incendio che ieri ha semidistrutto la pineta di Focene e paralizzato il vicino aeroporto di Fiumicino. È la prima conclusione del Corpo Forestale che indaga su delega della procura di Civitavecchia, ma non tramonta ancora l'ipotesi di un rogo doloso. E lo scalo aereo più grande d'Italia ha vissuto un'altra giornata dura, anche per un blackout che l'ha colpito in mattinata, acuendo gli effetti dell'incendio su arrivi e partenze. Centinaia i passeggeri bloccati a terra, momenti di tensione con gli addetti delle compagnie e intervento dei carabinieri al Terminal 3. E le polemiche anche politiche che non si fermano, con Alitalia che minaccia di abbandonare Fiumicino e Ryanair pronta a subentrare. L'Ente nazione aviazione civile (Enac) ha convocato il gestore Aeroporti di Roma (Adr) e la stessa Alitalia per giovedì prossimo per avere chiarimenti. La zona dalla quale sono partite le fiamme si trova in via del Pesce Luna, un'area fortemente degradata e disseminata di rifiuti abbandonati, sia domestici che industriali. Le fiamme sono poi state trasportate dal forte vento, secondo la Forestale che ha riferito in una riunione al procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola. Non è ancora certa la natura, dolosa o colposa, dell'incendio nella Pineta di Coccia di Morto. «Si attende l'esito degli ulteriori accertamenti», secondo una nota della Forestale, che sta impiegando i propri specialisti. Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha detto di non credere all'ipotesi di un sabotaggio. C'è poi la situazione del traffico aereo, già messo alla frusta dall'incendio che tre mesi fa aveva distrutto l'area commerciale del Terminal 3, con enormi disagi e decine di lavoratori intossicati nel periodo successivo. Lo stesso Terminal 3 dove oggi è andata in scena la rabbia di turisti e passeggeri, italiani e stranieri. «Vergogna, vergogna!» il coro che si è levato ai banchi della Vueling, compagnia low cost spagnola che ha cancellato 5 voli lasciando a terra 900 persone. Per proteggere hostess e steward sono intervenuti carabinieri e finanzieri. «Diteci cosa dobbiamo fare, siamo esasperati. Chiamate i responsabili, è da stamattina che siamo qui in fila, fatela finita», le parole di uno dei passeggeri diretto a Palermo. Costretti ad attese infinite anche bambini e anziani. A Fiumicino «persiste una situazione di criticità nonostante tutti gli operatori presenti in aeroporto stiano continuando a lavorare a pieno regime per contenere i ritardi», ha fatto sapere l'Ente nazionale aviazione civile (Enac). I disagi riguardano soprattutto le low cost, appunto. Invece «le compagnie tradizionali, tra cui Alitalia principale vettore su Roma Fiumicino - secondo Enac - dovrebbero superare i ritardi nell'arco della giornata odierna». Secondo l'Enac serve di certo maggiore manutenzione nello scalo. Sul blackout di stamani «la direttrice dell'aeroporto di Fiumicino, Patrizia Terlizzi, sta preparando una relazione che sarà poi presentata il 6 agosto nell'incontro che avremo con Adr e Alitalia», ha detto il presidente di Enac Riggio. E sul caos allo scalo romano è intervenuto anche l'Osservatore romano che in un articolo parlando di «Fiumicino ultima frontiera» individua i disagi come «ennesimo, nuovo capitolo della lunga crisi che sta soffocando la città di Roma».