MESSINA. "Non risulta alcuna traccia di questa telefonata nei nostri uffici. Siamo assolutamente certi che non ci sia alcun elemento al riguardo qui in Procura a Messina". Lo dice all'ANSA il capo della Procura di Messina Guido Lo Forte riferendosi alla presunta intercettazione tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino riportata dal settimanale Espresso.
Una precisazione che ieri è arrivata anche dal procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari. “Se avessimo un'indagine su Tutino e quella conversazione, lo sapremmo. Posso pensare - ha detto Lari -, ma è solo una mia ipotesi, che quella intercettazione, posto che esista, possa essere stata captata in maniera illegale. In questo caso, ovviamente, il giornalista ha il dovere di capire se è così, anche se non è facile". L'ipotesi che l'intercettazione possa essere contenuta in atti di inchiesta di altre procure è apparsa su alcuni organi di stampa e è stata rilanciata - con una battuta - dall'avvocato Vincenzo Lo Re, legale di Crocetta.
Anche la Procura della Repubblica a Catania smentisce di avere tra i propri atti la presunta intercettazione tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino riportata dal settimanale Espresso. All'ANSA il procuratore facente funzione Michelangelo
Patanè ha detto: "La risposta è negativa"
Intanto, il pg della Cassazione Pasquale Ciccolo ha chiesto una relazione al procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato sulla vicenda della presunta intercettazione che riguarderebbe il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Lo scopo è verificare se ci siano "profili di competenza" dello stesso Ciccolo. Il pg della Cassazione è titolare dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. E la richiesta di una relazione al procuratore generale di Palermo rientra nella normale prassi seguita in vicende che possono riguardare la magistratura. Nel pomeriggio il Comitato di presidenza del Csm deciderà a sua volta se autorizzare l'apertura di una pratica sul caso dell'intercettazione a Palazzo dei Marescialli. La richiesta di un intervento del Csm è stata presentata dal laico di Fi Pierantonio Zanettin.
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