PALERMO. "Non mi sono suicidato perché è intervenuto un procuratore perbene, Lo Voi, uno che si batte per la verità, uno apolitico. Lo ringrazio". Lo dice Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, a La Zanzara su Radio 24. "Oggi - aggiunge - sarei un uomo morto, infangato e forse tra qualche anno si sarebbe scoperto che avevano assassinato un uomo innocente. Ho pensato davvero di ammazzarmi e lo avrei fatto subito dopo l'uscita della notizia. Ma è arrivato il mio avvocato che mi ha preso in albergo, mi ha portato nel suo studio e mi ha detto che il procuratore stava verificando la notizia. Altrimenti sarei già un uomo morto. Piangevo, non mangiavo, non dormivo, non mi affacciavo alla finestra perché pensavo che qualcuno mi potesse guardare e mi insultasse, ho avuto paura di uscire di casa. Qualcosa di ignobile. Senza quel giudice sarei una larva umana, è moralmente possibile tutto questo? Possiamo vivere in un paese così?".
"Avevo trovato su internet - conclude - un modo veloce, sicuro, in modo che nessuno mi potesse salvare. Visto che non possiedo armi, mi sono chiesto: come mi ammazzo in modo che nessuno mi salvi? Pensavo alle tecniche che dovevo adottare per evitare l'arrivo di qualcuno, ho anche i militari sotto casa e un collaboratore vicino a me. Ma ho trovato un metodo facile, semplice. Lo avevo trovato ma non lo dico per paura delle emulazioni".
"Violato il mio diritto alla privacy". "Io Tutino - ha aggiunto - lo frequentavo ogni 15 giorni perché era il mio medico, oltretutto in questa vicenda è stato violato il mio sacro diritto alla privacy sulla salute. Altro che interessi nella sanità, io nella sanità non conosco nessuno: oggi che Tutino è stato arrestato, per farmi le analisi ho fatto una 'richiesta mutualistica' all'ospedale Civico".
"Il Pd? Per le dimissioni di Cuffaro qualcuno piangeva". "Il cerchio magico della sanità? L'unico cerchio magico che ricordo è quello degli interessi che avevano Cuffaro, Porvenzano e Aiello. Io non ho nessuno interesse, non posseggo niente di più di quello che avevo prima". Ha detto ancora il presidente della Regione: "A proposito di Cuffaro - ha aggiunto - ricordo che qualcuno che oggi è nel Pd si mise a piangere quando si presentò all'Ars per dimettersi. Immagino che fossero lacrime in buona fede". "Di quello che pensa il Pd non ne so quasi nulla, - conclude - quando uno viene infamato senza motivo i partiti di solito danno la loro solidarietà. In questa vicenda ho avuto attacchi dal fuoco amico e solidarietà da chi è considerato mio nemico".
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