PALERMO. Il caso delle intercettazioni tra il presidente Rosario Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino, che offendono Lucia Borsellino e la memoria del padre, ha scatenato un fiume di polemiche coinvolgendo tutte le più importanti istituzioni a livello nazionale.
Il presidente Crocetta avrebbe anche valutato la possibilità di dimettersi già in giornata. Nonostante in Procura siano ancora in corso verifiche dei pm sulle intercettazioni dell’inchiesta, Crocetta incontrerà i funzionari di Palazzo d’Orleans per decidere come tradurre giuridicamente la sua intenzione.
Infatti l’autosospensione tecnicamente non esiste: ma se Crocetta deciderà di dimettersi, nominerà un vicepresidente che avrà il compito di portare avanti l’attività ordinaria fino alle prossime elezioni, che si terranno entro tre mesi. Al momento il numero due della giunta è Mariella Lo Bello, ma nel caso di dimissioni il ruolo di vice sarebbe affidato a Baldo Gucciardi, neo assessore alla Sanità.
È questa la strada su cui sta pressando Roma, mentre a livello regionale una parte della maggioranza chiede di approvare prima le riforme più urgenti, quella dell’acqua e soprattutto quella delle Province che mette a rischio 6 mila lavoratori se non sarà varata entro il 31 luglio. Nel caso di dimissioni, la giunta e il Parlamento resterebbero in carica per l'ordinaria amministrazione sino alla data del voto. C'è pure un precedente: nel gennaio 2008, dopo le dimissioni di Cuffaro, fu Lino Leanza ad assumere le funzioni di presidente della Regione fino al mese di aprile, quando si insediò Raffaele Lombardo.
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