Sabato 23 Novembre 2024

Il Papa in Paraguay: "Costruire una società più umana"

ASUNCION. Il Papa gesuita rende omaggio all'esperienza delle "reduciones" fondate dei gesuiti in America latina tra Seicento e Settecento. E rilancia: se è stato possibile allora, perché non è possibile oggi costruire "una società più umana" in cui "tutti abbiano accesso ai beni necessari e nessuno sia escluso?". E ricordate, rimarca, che "fraternità, giustizia e pace sono parole concrete, se sono solo nominalismi, allora non servono". "Mi vengono in mente - spiega - quelli che fanno discorsi molto eloquenti, con tante parole, poi conosci la persona, capisci che per lui sono solo parole, e pensi: 'che bugiardo'". "Giustamente il Paraguay - ha detto papa Francesco nel palazzo dello sport, che può ospitare anche 5.000 persone - è noto in tutto il mondo per essere stato la terra dove iniziarono le 'Riduzioni', una delle più interessanti esperienze di evangelizzazione e di organizzazione sociale della storia. In esse, - ha commentato - il Vangelo era l'anima e la vita di comunità dove non c'era fame, né disoccupazione, né analfabetismo né oppressione. Questa esperienza storica ci insegna che una società più umana è possibile anche oggi. Quando c'è amore per l'uomo, e volontà di servirlo, è possibile creare le condizioni affinché tutti abbiano accesso a beni necessari, senza che nessuno sia escluso. Bisogna cercare e trovare le soluzioni". Il Papa - che ha parlato molto a braccio, e prima di intervenire ha ascoltato alcune testimonianze - ha preso le mosse dall'incitamento, anche se "ci sono cose che vano male e situazioni pesanti", a non perdere la speranza,forti del fatto che il Paraguay è un paese giovane, la cui cultura è stata costruita "tutti insieme", insieme "per il bene comune". Ha invitato i giovani a non rinunciare a sognare "cose grandi", e a dialogare con gli anziani e i nonni. Ha denunciato la mancanza di lavoro che ha "giubilato, pensionato, i giovani". Ha incitato ad affrontare i "conflitti" sempre attraverso il "dialogo", a superare le "differenze", e praticare "l'inclusione". Ha insistito su questo anche a proposito del "dialogo interreligioso". Le culture autentiche, ha detto, "non sono chiuse su se stesse". Ha apprezzato la cultura popolare: "il popolo - ha detto - ha cultura, fa cultura". Il Papa ha rinnovato il proprio invito ad "accogliere il grido dei poveri", ma non avere uno "sguardo ideologico su di loro" e ha affermato che la "creazione della ricchezza è indispensabile" per un Paese, gli economisti devono giocare un ruolo perché al centro ci sia la "persona", e non il "dio denaro". E' stato a questo punto che il Pontefice ha ricordato l'esperienza delle "reduciones" gesuitiche. Affrontando quindi i temi economici, sempre a braccio, papa Francesco ha espresso una dura condanna della corruzione. C'è stato anche un inserto a braccio sul peso dei regimi politici violenti e delle "dittature".

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