MILANO. La Sicilia come terra di frontiera e di accoglienza contro ogni tentativo razzismo, violenza e speculazione politica sul tema dell'immigrazione. Così la Regione si è presentata a Expo, in un convegno che ha visto politici, religiosi ed esperti a confronto su uno dei punti più caldi che l'Italia e l'Europa sono chiamati ad affrontare. Quello degli immigrati, appunto. A farsi portavoce della Sicilia come frontiera del Mediterraneo è stato l'assessore regionale alla Famiglie, Politiche sociali e lavoro, Bruno Caruso, a cui competono anche le politiche per l'immigrazione. «Palermo - ha detto - è una città che sta affrontando giorno dopo giorno la tensione degli sbarchi, così come tutta la Sicilia. Credo che la serenità e la tranquillità con cui la gente accoglie e pone in essere processi reali di integrazione sia la risposta migliore a ogni urlo, grido, tentativo di introdurre elementi di violenza, di intolleranza di odio e speculazione politica». Il riferimento è alla Lega Nord. «Per la prima volta - è l'allarme dell'assessore siciliano - sui pullman e nei luoghi pubblici ho sentito parlare siciliani in maniera preoccupata. E per la prima volta ho sentito anche nominare Salvini, che prima in Sicilia non si sapeva neanche chi fosse. Ora il fatto che si sappia chi è Salvini e che discorsi fa è un dato che deve destare preoccupazione». Una preoccupazione condivisa anche dal vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. «Se fino a oggi la nostra gente ha mostrato un atteggiamento di accoglienza, solidarietà e non emarginazione, oggi il verme del dubbio inizia a insinuarsi, perchè i messaggi fondati su slogan e non su un'analisi seria, mirati alla pancia delle persone, prima o poi fanno presa e opinione». A generare allarmismo e preoccupazione, secondo Caruso, è «una serie di bugie e luoghi comuni che non guardano con ragionevolezza alla realtà». Tra queste, ha elencato l'assessore, il fatto che gli immigrati ci costano molto o che rubano il lavoro agli italiani. «Bisognerebbe dire la verità e non urlare le bugie. E la verità - per Caruso - è dire che l'Italia è un Paese che ha bisogno di immigrati, di almeno 200 mila unità l'anno per mantenere il Pil nazionale». Secondo Caruso anche «la risposta organizzativa inadeguata dello Stato» preoccupa i siciliani. «Il problema per cui le urla di Salvini cominciano ad attecchire - ha detto - è che non stiamo affrontando adeguatamente l'ondata». La questione, dunque, è come trasformare le frontiere in ponti. La Sicilia e il Mediterraneo, è l'allarme dall'assessore, «non possono essere un grande cimitero subacqueo. Siamo la regione più di frontiera, ma con meno organizzazione specifica. Stiamo provvedendo con ufficio speciale per l'immigrazione che dovrà essere una cerniera tra i vari assessorati. La Regione sta anche lavorando a una nuova legge sull'immigrazione, che mi auguro sarà la più avanzata d'Italia».