ROMA. Il rapporto deficit-Pil nel primo trimestre è risultato pari al 5,6%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quando era al 6,0%). Lo rileva l'Istat, spiegando che si tratta del valore più basso dal primo trimestre del 2007 (in base a confronti tendenziali, gli unici che si possono fare). Quindi si tratta del rapporto più contenuto da otto anni, quando si era registrato lo stesso valore. Occorre considerare che il deficit-pil del primo trimestre è tradizionalmente sempre più alto rispetto alle percentuali che si rilevano nel resto dell'anno, per questo il paragone corretto è sempre quello tra trimestri corrispondenti. Passando alle altre voci del conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, si evidenzia un saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) negativo per 7.192 milioni di euro. L'incidenza sul pil è stata di -1,8% sostanzialmente stabile rispetto a quella registrata nel primo trimestre del 2014 (-1,7%). Il saldo corrente (risparmio) è stato invece pari a -11.578 milioni di euro (era stato -12.402 milioni l'anno prima), con un'incidenza sul Pil di -3,0%. Tra le diverse 'poste' delle entrate e delle uscite pubbliche, risalta, oltre alla crollo del 14% degli esborsi per intessi passivi (a inizio anno è stato annunciato il Qe), anche la riduzioni dello 0,5% dei redditi da lavoro dipendente e una caduta del 9% degli investimenti fissi lordi. Sul fronte degli incassi si registra un rialzo dello 0,9% delle imposte dirette e dell'1,0% dei contributi social, mentre calano dello 0,5% le imposte indirette.