ROMA. Sono 1.300 i migranti soccorsi oggi nel Canale di Sicilia, al largo delle coste della Libia, nel corso di sei operazioni coordinate dal Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera. Sono in fase conclusiva, inoltre, sempre nel Canale di Sicilia, altre due operazioni di soccorso che hanno riguardato altri 200 migranti. Alle attività hanno partecipato nave Dattilo, della Guardia Costiera, una nave militare irlandese, nave Thenix della onlus Maos, e, inoltre, due unità italiane e una svedese inquadrate nel dispositivo Triton. Intanto altri sbarchi sono avvenuti in queste ore a Pozzallo e Catania. Una nave militare norvegese, che ha soccorso 419 migranti nel Canale di Sicilia, sta facendo rotta verso il capoluogo etneo. L'arrivo nel porto è previsto per domani. Al porto di Pozzallo il pattugliatore «Corsi» della Guardia Costiera ha fatto sbarcare stamani nel porto di Pozzallo 323 migranti di origine subsahariana, in prevalenza uomini. Una donna in gravidanza è stata ricoverata nell'Ospedale di Modica. Anche due ragazzine disidratate sono andate in ospedale accompagnate dai loro genitori. Intanto, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono iniziate nello Stretto di Sicilia le operazioni di recupero dei corpi dal peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015 con circa 700 persone a bordo. Lo rende noto la Marina Militare.- Nella nota si informa che «le operazioni di recupero dei corpi adagiati sul fondo, a circa 370 metri, nelle vicinanze del peschereccio sono affidate alla Marina Militare che opererà con il cacciamine Gaeta, una unità navale da ricerca costiera, nave Leonardo, e la nave Gorgona come unità di supporto, oltre a un team del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) di Comsubin». Il recupero, fa sapere ancora la Marina, «sarà effettuato con l'utilizzo dei veicoli a comando remoto in dotazione al Gruppo Operativo Subacquei in grado di intervenire a quote profonde».