TORINO. Storico incontro per Papa Francesco a Torino: Bergoglio è il primo pontefice a visitare un tempio valdese. Ad accoglierlo nella chiesa di corso Vittorio Emanuele II, un canto in spagnolo, Cada cosa en la vida. Con la visita al Tempio Valdese di Torino, Papa Francesco "ha varcato un muro alzato otto secoli fa, quando la nostra chiesa fu accusata di eresia e scomunicata dalla Chiesa romana". Così il moderatore Eugenio Bernardini in occasione della storica visita, la prima di un pontefice in una chiesa valdese. "Caro fratello Francesco, benvenuto". Il pastore valdese di Torino, Paolo Ribet, si rivolge così a Papa Francesco. "La incontriamo con gioia come un nuovo fratello nel nostro percorso", aggiunge il pastore. "Il Concilio vaticano II ha parlato di chiese evangeliche come di 'comunità ecclesiali'. A essere sinceri non abbiamo mai capito bene che cosa significhi questa espressione: una chiesa non chiesa? Conosciamo le ragioni che hanno spinto il Concilio ad adottare questa espressione, ma riteniamo che essa possa e debba essere superata". È uno dei passaggi più significativi dell'intervento del moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini, durante lo storico incontro con Papa Francesco. "Sarebbe bello - ha aggiunto - se questo accadesse nel 2017, o anche prima, quando ricorderemo i 500 anni della Riforma. È nostra umile e profonda convinzione che siamo chiesa". "Ciò che unisce i cristiani raccolti intorno alla mensa di Gesù sono il pane e il vino che Egli ci offre e le sue parole, non le nostre interpretazioni che non fanno parte dell'evangelo. Sarebbe bello che in vista del 2017 le nostre chiese affrontassero insieme questo tema": la richiesta a Papa Francesco di rompere il tabù che impedisce a cattolici e protestanti di vivere insieme la Cena del Signore durante il culto, è venuta oggi dal moderatore della Tavola Valdese, Eugenio Bernardini, durante lo storico incontro con Papa Francesco nel tempio valdese di Torino. IL PAPA. Il Papa chiede perdono ai Valdesi per quanto fatto contro loro dai cattolici. "Da parte della Chiesa Cattolica - ha detto Francesco nel Tempio Valdese - vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!". Nel cammino ecumenico i cristiani hanno riscoperto la "fraternità che unisce tutti coloro che credono in Gesù Cristo" e "la riscoperta di tale fraternità ci consente di cogliere il profondo legame che già ci unisce, malgrado le nostre differenze". E ha aggiunto: "Si tratta di una comunione in cammino" da alimentare "con la preghiera, con la continua conversione personale e comunitaria e con l'aiuto dei teologi". "Siamo profondamente grati al Signore - ha detto Papa Francesco - nel constatare che le relazioni tra cattolici e Valdesi oggi sono sempre più fondate sul mutuo rispetto e sulla carità fraterna". I progressi fatti in questo cammino ecumenico incoraggiano "a continuare a camminare insieme", ha esortato il pontefice. "Le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano ad esistere - ha detto Papa Bergoglio - tra Cattolici e Valdesi, non ci impediscano di trovare forme di collaborazione in questi ed altri campi. Se camminiamo insieme, il Signore ci aiuta a vivere quella comunione che precede ogni contrasto”. L'unità dei cristiani "non significa uniformità. I fratelli infatti sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra loro. Purtroppo - ha aggiunto - è successo e continua ad accadere che i fratelli non accettino la loro diversità e finiscano per farsi la guerra l'uno con l'altro. Riflettendo sulla storia delle nostre relazioni, non possiamo che rattristarci di fronte alle contese e alle violenze commesse in nome proprio della fede". Valdesi e cattolici possono collaborare nell'evangelizzazione: "andiamo insieme - ha invitato Papa Francesco parlando al Tempio Valdese - incontro agli uomini e alle donne di oggi, che a volte sembrano così distratti e indifferenti, per trasmettere loro il cuore del Vangelo". Il Papa ha aggiunto: "Un altro ambito in cui possiamo lavorare sempre di più uniti è quello del servizio all'umanità che soffre, ai poveri, agli ammalati, ai migranti". Intanto, l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, colto ieri da malore durante la Messa del Papa e ricoverato all'ospedale Molinette, "sta bene e oggi verrà dimesso, tornerà nel seguito papale e farà rientro in Vaticano nel pomeriggio" alla fine della visita pastorale di Papa Francesco a Torino. Lo riferisce il vice direttore della sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini, interpellato sullo stato di salute del vescovo. Ieri sera a sorpresa Papa Francesco si era recato alle Molinette per accertarsi di persona sulle condizioni di salute di mons. Becciu e per portargli un saluto.