Family day, cattolici in piazza in difesa delle unioni tradizionali: ma è già scoppiata la polemica
ROMA. Sotto un temporale improvviso che si è scatenato sulla Capitale, sono in arrivo decine di manifestanti che partecipano alla manifestazione 'Difendiamo i nostri figli' contro il ddl Cirinnà, le unioni civili e quelle omosessuali. Persone di ogni età, neonati compresi, stanno affollando la linea A della metropolitana, soprattutto la fermata San Giovanni dove in decine, divisi in gruppi a seconda della provenienza, si sono riversati. Manifestanti arrivano dal Nord come dal Sud. "Signore, però tu potevi aiutarci", si lamenta un'anziana, costretta a incamminarsi verso piazza San Giovanni sotto la pioggia e senza ombrello. Tante le polemiche sulla manifestazione. "Ci troviamo a dover fare i conti con l'ennesima iniziativa omofoba e di censura condotta ai danni dell'educazione laica all'identità di genere e alla sessualità", dice Ilaria Iapadre, responsabile Area Tematica Lgbt dell'Unione degli studenti, commentando il Family day di Roma. "A detta del Comitato promotore della manifestazione, nelle scuole vi sarebbero progetti di educazione alla affettività e sessualità che, col pretesto del contrasto al bullismo e alla discriminazione, veicolerebbero, spesso all'oscuro di madri e padri, teorie frutto d'uno sbaglio della mente umana. Dietro questa affermazione falsa e tendenziosa si cela in realtà la volontà di mantenere il costrutto del genere saldamente ancorato alle sue basi meramente sessuali e biologiche, affinché continui ad essere una gabbia che impone ruoli prefissati e genera violenza, isolamento, emarginazione e discriminazione", prosegue la nota. "Come Unione degli Studenti continueremo a mobilitarci contro chi millanta l'esistenza di un'ideologia gender. Non c'è niente di ideologico nel lottare per il riconoscimento dei diritti LGBTQI. Denunciamo come questo argomento venga usato a mo' di spauracchio da chi vuole colpire tutti coloro che rivendicano la propria libertà di amare e di autodeterminarsi. Ribadiamo l'urgenza di un programma di educazione sessuale laica e di saperi di genere nelle scuole e nelle università, nonché l'aggiornamento dei materiali didattici, in rispetto del Codice Polite, per favorire lo sviluppo dell'identità di genere e rimuovere gli stereotipi presenti in tali strumenti che pesano sulla formazione di ogni studentessa e studente fin dalla tenera età", conclude Iapadre. Gaynet: a Roma festival omofobia. "Una manifestazione inutile e odiosa, come tutte le manifestazioni d'odio. Perchè quella di oggi non è altro che una piazzata omofoba caratterizzata dall'odio profondo verso le persone lgbt e i loro diritti. Si dice che si vuol difendere la famiglia ma non si parla di nessuna delle patologie intrafamiliari e delle problematiche economiche che rendono difficilissimo per chiunque, etero od omo che sia, farsi una famiglia così come recita l'art.9 della carta dei diritti della comunità europea". Lo afferma Franco Grillini, presidente di Gaynet, commentando la manifestazione promossa a Roma dal comitato 'Difendiamo i nostri figli'. "Altra bufala al centro di questa manifestazione - aggiunge - è il complotto 'gender' completamente inventato nelle stanze vaticane perchè non fa parte né della cultura né delle piattaforme del movimento lgbt e per lo più non si capisce nemmeno cosa voglia dire. Ricorda peraltro il 'complotto demplutogiudaicomassonico' di fascistissima memoria che fu agitato contro la comunità ebraica e fu alla base delle persecuzioni nazifasciste. Più che difendere la famiglia come entità astratta occorrerebbe difendere le donne dentro la famiglia tradizionale, visto che ivi una donna viene uccisa ogni due giorni, ma è ovvio che del gravissimo fenomeno del femminicidio non frega a nulla ai Giovanardi e ai Gasparri di turno. Ancora una volta diciamo che non sono certo le coppie omosessuali a mettere in pericolo la famiglia tradizionale, ma le disastrose politiche economiche di cui sono in larga parte responsabili i presunti 100 parlamentari che hanno aderito al 'family day 2'. Sarà quindi - conclude Grillini - un festival dell'omofobia, triste e pietoso come tutte le manifestazioni a sfondo razzista, dove avranno voce i 'mostri' profani dell'odio verso la diversità sessuale e trionferà quel 'familismo amorale' largamente responsabile dei guai del paese".