PALERMO. Il gup di Palermo Roberto Riggio ha rinviato a giudizio trenta presunti boss, gregari ed estortori delle cosche palermitane di Tommaso Natale, Resuttana, Partanna Mondello, San Lorenzo e Acquasanta. Il processo comincerà il 6 ottobre davanti ai giudici della quarta sezione del tribunale. Il processo è stato disposto per Benedetto Alerio, Benedetto Alfano, Massimiliano Ammirata, Domenico Barone, Salvatore Buccafusca, Giuseppe Calvaruso, Alessandro Chiovaro, Carmelo Cusimano, Girolamo D'Alessandro, Ivana De Lisi, Salvatore D'Urso, Seam D'Angelo, Ignazio Di Maria, Giuseppe Faraone, Carmelo Farnese, Gaetano Ficano, Sebastiano Filingeri, Angelo Gallina, Giuseppe Giorlando, Fabio Gloria, Camillo Graziano, Ciro Guccione, Francesco La Barbera, Leonardo Marino, Teresa Marino, Agostino Matassa, Giuseppe Messia, Michele Pillitteri, Vincenzo Russo e Girolamo Taormina. Il non luogo a procedere è stato dichiarato, invece, per Rosario Runza, Daniele Torino, Tommaso Abbagnato, Massimiliano Graziano e Letterio Maranzano. Il processo denominato "Apocalisse", nasce da un'indagine, coordinata dai pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Roberto Tartaglia, che ha portato a due operazioni di polizia, una a giungo del 2014, l'altra a febbraio scorso, e ha ricostruito gli assetti di vertice dei principali clan della città e diversi episodi di estorsione. Il 16 settembre inizierà davanti al gup la tranche del procedimento che si celebra in abbreviato: imputati 92 capimafia tra i quali Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, l'autista di Totò Riina, Francesco e Giulio Caporrimo, Silvio Guerrera, Tommaso Contino, Gioacchino Favaloro, Gaetano Ciaramitaro e Giuseppe Battaglia, il pentito Vincenzo Galatolo e i capimafia Filippo e Agostino Matassa. Due indagati hanno patteggiato.