ROMA. «Sarebbe bellissimo. La gente, tanti semplici fedeli, non capisce come sia possibile che per una Chiesa Gesù risorga quella domenica, per un'altra Chiesa una settimana dopo o addirittura un mese dopo!». Così il vescovo copto Boutros Fahim Awad Hanna, commenta la disponibilità di papa Francesco a discutere la data della celebrazione della Pasqua in modo che cattolici e ortodossi la celebrino nella stessa domenica.
«Un'unica data è il desiderio dei fedeli - aggiunge -, il desiderio dei cristiani in ogni parte del mondo». «Quando Tawadros II (che guida la chiesa copta, ndr) ha incontrato Francesco, due anni fa - spiega il vescovo egiziano - hanno parlato anche di questo. E Tawadros ha più volte ribadito pubblicamente, l'ultima volta ancora a Pasqua di quest'anno, l'importanza di celebrare nello stesso giorno la resurrezione di Gesù».
«Il vescovo di Roma Jorge Mario Bergoglio vuole la piena comunione con gli ortodossi e in generale con tutte le Chiese e le comunità cristiane; ogni passo utile in questo senso è da lui percorso e, nello stesso tempo, cercato, desiderato». Lo dice il teologo Giovanni Cereti commentando la disponibilità di papa Francesco a discutere la data della celebrazione della Pasqua in modo che cattolici e ortodossi la celebrino nella stessa domenica.
Francesco lo ha sorpreso «fin dall'inizio del pontificato - dice -. Si presentò come vescovo di Roma. E non fu un'uscita a caso. Era consapevole, credo, che per gli ortodossi la questione del primato di Pietro è argomento delicato. Come vescovo di Roma egli è riconosciuto da tutti i cristiani. Per questo ha insistito su quel titolo».
«Fin dalle origini la Chiesa ortodossa riconosce un primato 'nella carita» o di «onore» al vescovo di Roma, ma ritiene che non sia valido finchè continua la suddivisione tra chiesa orientale ed occidentale successiva al Grande Scisma; le Chiese protestanti, invece, non riconoscono nessun primato, nè al Papa nè ai patriarchi delle chiese orientali, in quanto reputano che l'istituto papale non sia in accordo con le Sacre Scritture. La disponibilità a una data comune sulla Pasqua «è un tassello non secondario sulla strada verso l'unità. Certo - sottolinea Cereti -, ritengo ne dovranno seguire di ulteriori. Ognuno a suo tempo. Ma credo che il Papa saprà come fare».
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