PALERMO. Si è aperto con la nomina di una raffica di consulenti l’incidente probatorio dell’inchiesta sul cedimento del tratto di accesso al viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento, condotta dalla procura di Termini Imerese. Trenta gli indagati che hanno indicato un professionista di fiducia per difendersi dalle accuse. Anche il gip Sabrina Raimondo ha nominato come suoi periti il professor Camillo Airò Farulla, docente di geotecnica all’Università di Palermo e l’ingegnere Sergio Cassarà, il giudice inoltre ha assegnato il termine del 22 giugno per le deduzioni su eventuali ulteriori quesiti posti dai consulenti. Tre i punti principali che l’inchiesta dovrà chiarire. Il contenuto delle carte e della documentazione tecnico-amministrativa sequestrata in questa prima fase di accertamenti, come e perché si sia arrivati a quel tipo di progettazione e infine i motivi di un’apertura così anticipata e senza collaudo. Proprio quest’ultimo aspetto, il cedimento del terreno di un’opera pubblica nuova di zecca, ha dato al caso una risonanza nazionale. Anche il premier Matteo Renzi si occupò della vicenda con un breve tweet che però ebbe il risultato di puntare il riflettori di tutti i media su un caso che, fino a prova contraria, è diventato il simbolo clamoroso dell’inefficienza.