ROMA. "Chiediamo un'equa distribuzione dei migranti in Italia, così come in Europa ed è un atteggiamento insopportabile di odio verso il sud dire ad alcune regioni 'sbrigatevela da soli'". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, commenta le posizioni dei governatori leghisti che hanno annunciato il loro no ad accogliere altri migranti.
"Vorrei che tutti si appropriassero della propria biografia senza sbianchettarne pagine - ha aggiunto Alfano -: chi è stato ministro dell'Interno deve conservare il senso della propria missione istituzionale, anche se ha cambiato incarico".
"Non è il momento per fare dell' immigrazione un tema di scontro politico. In un periodo di grande difficoltà ci attendevamo solidarietà da parte di tutte le regioni. Per noi è incomprensibile che Veneto, Lombardia e Liguria rifiutino il dovere dell'accoglienza". È il commento al Sir di mons. Oliviero Forti, responsabile dell'ufficio immigrazione di Caritas italiana, a proposito dell'annuncio, via Twitter, di Roberto Maroni di tagliare i fondi ai sindaci lombardi che dovessero accogliere nuovi migranti.
"E' da verificare se Maroni abbia i poteri per farlo - osserva Forti -. Rimane il fatto che in questo modo non si fa altro che alzare il livello di scontro, mentre l'opinione pubblica riceve un'immagine distorta del fenomeno. C'è bisogno invece di impegno nell'accoglienza e di valutare nelle sedi opportuno le soluzioni, con un atteggiamento pronto al dialogo. Sappiamo che non è facile, tutti siamo in grande affanno; però un comportamento di questo tipo, non finalizzato a trovare soluzioni ma solo a rinviare il problema, non aiuta nessuno".
In questi ultimi mesi, ricorda Forti, "Veneto e Lombardia hanno sempre fatto difficoltà rispetto all'accoglienza. Più volte il Ministero dell'interno ha tentato, attraverso circolari ed altro, di richiamare queste regioni al senso di responsabilità". Il suo auspicio è che "nei prossimi giorni si torni indietro su questa posizione e si vada invece verso un coinvolgimento nell'accoglienza, così come hanno fatto altre regioni". Forti invita invece alla cautela commentando le cifre annunciate dal giornale The Guardian di 500 mila profughi pronti a lasciare le coste libiche. "Ad oggi il trend è leggermente superiore a quello dello scorso anno, con 10.000 presenze in più. Al momento si confermano le previsioni di 200.000 persone nel 2015". Lo scorso anno erano stati 170.000.
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