PALERMO. Blitz questa mattina della Guardia di finanza all'Assemblea regionale siciliana, con perquisizioni e sequestri di documenti in commissione Bilancio, dove si trova la stanza di Nino Dina (Udc), presidente della stessa commissione, arrestato per voto di scambio assieme a Roberto Clemente (Pid-Cp), anche lui membro della commissione. I finanzieri sono entrati a Palazzo dei Normanni assieme a Nino Dina, accompagnato dal suo avvocato, e si sono diretti subito al piano parlamentare, il primo, dove si trovano gli uffici della commissione Bilancio. Secondo quanto apprende l'ANSA, gli investigatori hanno sequestrato diversi documenti e controllato i computer nella stanza di Dina. Il blitz è durato circa mezz'ora. Poi i finanzieri, una decina, Dina e il suo legale hanno lasciato il Palazzo. Il deputato ha la sua segreteria politica a poche centinaia di metri dall'Assemblea, in corso Calatafimi. Nina e Clemente saranno sospesi fino a quando rimarranno sottoposti alla misura interdittiva. A loro subentreranno i primi dei non eletti nelle liste elettorali di cui facevano parte Dina e Clemente al momento della candidatura alle regionali del 2012. Spetta alla Presidenza del consiglio emettere il provvedimento di sospensione che poi sarà trasmesso al commissario dello Stato e quindi comunicato alla Presidenza dell'Assemblea regionale per una presa d'atto. In base alla legge, Dina e Clemente durante la sospensione percepiranno comunque una parte dell'indennità parlamentare, la restante parte sarà appannaggio dei deputati subentranti. Dina e Clemente rientreranno all'Ars non appena cesserà la misura cautelare, anche in questo caso la procedura è la stessa di quella della sospensione.