PALERMO. Gli arresti di stamani e l'inchiesta della Procura abbattono le ultime roccaforti del potere cuffariano. Nino Dina e Roberto Clemente sono le due punte di altrettante, diverse, aree che hanno ereditato i voti dell'ex presidente della Regione ora in carcere per favoreggiamento alla mafia.
Nino Dina e' stato il deputato più vicino a Cuffaro. Eletto nel 2001 diviene subito il leader dell'Udc all'Ars e viene sfiorato dall'inchiesta che anni dopo porterà in carcere il presidente della Regione. È Nino Dina che fa da tramite fra Cuffaro e Michele Aiello nella trattativa per il rinnovo del tariffario sanitario di cui si avvantaggerebbe la clinica del prestanome di Provenzano.
Ma Dina esce indenne dall'inchiesta, nemmeno rinviato a giudizio. Intanto cresce politicamente, al punto da essere per due volte il secondo deputato per numero di voti: oltre 30 mila. Che però non gli aprono mai le porte della giunta. Anzi, nel 2008 il no di Lombardo a Dina e' la scintilla della lite fra Cuffaro e il nuovo presidente del Regione.
Dina e' stato spesso sfiorato da inchieste. Una anche nel 2009 quando la Procura indagava sul clan di Resuttana. Ma anche in questo caso Dina uscì senza nemmeno un rinvio a giudizio. E intanto, passato con l'Udc nel centrosinistra che sostenne Crocetta nel 2013, ha ottenuto l presidenza della commissione Bilancio. È il ruolo più importante dell'Ars dopo quello di presidente dell'Assemblea. Da quella commissione passano tutti i finanziamenti regionali. Un incarico che ora Dina perderà e che già rivendicano i grillini.
Negli anni in cui Dina cresce politicamente il suo sfidante nell'Udc e' Antonello Antinoro che lo supera alle elezioni conquistando la palma del record di voti. E Antinoro, anche lui finito sotto inchiesta, e' il leader che ha sostenuto Roberto Clemente alle ultime Regionali nella lista del Pid che nacque dalla spaccatura fra Cuffaro e l'Udc. Clemente ottenne il seggio all'Ars battendo in volata per 150 voti Marianna Caronia, che adesso dovrebbe subentrare almeno per il periodo in cui il deputato verrà sospeso. Mentre Dina e' rimasto sempre nell'ora ita della maggioranza di centrosinistra, Clemente ha alimentato l'opposizione avvicinandosi agli ambienti forzisti dell'area che fa capo a Saverio Romano.
Franco Mineo e' stato invece il delfino di Gianfranco Micciche' negli anni d'oro di Forza Italia e del PdL. Ma dopo il coinvolgimento in un'altra inchiesta, quella sul boss Galatolo dell'Arenella, la sua stella si è offuscata ed è' stato anche condannato a otto anni.
L'ultimo politico finito nei guai e' Giuseppe Bevilacqua che, sempre nella lista del Pid, sfioro' l'elezione alle ultime Comunali risultando il primo dei non eletti.
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