ROMA. «L'uomo, il collega, il maestro, l'amico. Giovanni sei stato molte cose per me. Un magistrato abilissimo, un fuoriclasse, avevi una tenacia proverbiale: ad ogni sconfitta rispondevi con coraggio e orgoglio, rialzandoti sempre. Non hai mai permesso allo sconforto o alla paura di fermarti, ci sono voluti 500 chili di esplosivo per riuscirci. Insieme a Paolo hai rappresentato e rappresenti la competenza, la rettitudine, l'amore per il proprio Paese». Lo scrive in un post su Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso.Grasso, si rivolge al magistrato rimasto ucciso 23 anni fa, in una sorta di lettera, pubblicata su Facebook, in cui si rivolge a Falcone direttamente.
«Sono passati 23 anni, eppure per certi aspetti, il tempo si è fermato a quel 23 maggio 1992. Insieme a Paolo hai rappresentato e rappresenti la competenza, la dedizione, la rettitudine, l'amore per il proprio Paese di cui sono capaci i grandi uomini, quelli che, con l'esempio, riescono a convincerti che anche le cose più difficili e apparentemente senza speranza, come sconfiggere la mafia, possano accadere. Hai insegnato molto a tutti noi e alla tua terra, che ha raccolto il testimone dell'impegno per la legalità e ha inferto durissimi colpi a Cosa nostra», scrive il presidente del Senato, che quindi conclude: «Oggi migliaia di studenti, da nord a sud, si uniranno nel tuo ricordo e in quello di Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina: uomini e donne caduti per difenderci dai soprusi della mafia».
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