ROMA. Ancora morti nel canale di Sicilia: almeno una decina di cadaveri di migranti sono stati recuperati al largo della Libia dai mezzi impegnati nelle operazioni di soccorso. Attualmente sono 16 i barconi che hanno lanciato l'allarme, quattro dei quali sono stati già soccorsi. Nei soccorsi ai migranti sono stati impegnati diversi mezzi della Capitaneria di Porto, della Marina militare e imbarcazioni civili. I primi tre morti sono stati recuperati dal mercantile 'Prince 1': i migranti, probabilmente morti per gli stenti della traversata, erano a bordo di un gommone con 105 persone soccorso 45 miglia a nord est di Tripoli. Altri 4 cadaveri erano invece a bordo di un altro gommone con 73 migranti, soccorso dal mercantile Zeran a 35 miglia a nord est di Tripoli. Sul gommone c'erano anche altri due migranti le cui condizioni sono gravissime: al momento i soccorritori stanno tentando di rianimarli. Altri 3 migranti, infine, sono morti lanciandosi dal gommone su cui stavano viaggiando nel tentativo di raggiungere il 'Med 8', un rimorchiatore che si stava avvicinando per i soccorsi. Il gommone, con 80 persone a bordo, è stato intercettato a 35 miglia a nord di Zhuwara. Quando hanno visto i soccorsi, 3 migranti si sono buttati in acqua ma non ce l'hanno fatto e i loro cadaveri sono stati recuperati dall'equipaggio. Trecentottantadue immigrati somali, soccorsi nel Canale di Sicilia, sono sbarcati nel pomeriggio al porto di Trapani dalla nave container battente bandiera liberiana «Santa Giorgina». Tra i 382 anche 78 donne (4 sono in stato di gravidanza), un neonato e tre minori. Domani un gruppo sarà trasferito in centri di accoglienza in Basilicata, Umbria e Toscana. Una parte degli immigrati sarà invece ospitata in strutture ricettive del Trapanese.