LA VALLETTA. Sono cominciate nel porto de La Valletta le operazioni di sbarco dalla nave Gregoretti della Guardia Costiera dei 24 cadaveri recuperati in seguito al naufragio avvenuto ieri davanti alle coste libiche (in tutto si temono oltre 900 vittime). Fino ad ora sono state portate a terra le salme di sei migranti, subito trasferite sui carri funebri nell'ospedale Mater Dei dove saranno eseguiti gli esami autoptici. A bordo dell'unità italiana è salito anche il personale medico per valutare le condizioni dei 27 superstiti, che si trovano sotto coperta. Non appena saranno ultimate le operazioni, che potrebbero richiedere alcune ore, la nave Gregoretti dovrebbe ripartire per il porto di Catania, dove ieri è stato trasferito in elicottero uno dei sopravvissuti in gravi condizioni. Nel porto di Catania è attesa la nave Bruno Gregoretti della Guardia costiera, con a bordo 27 dei 28 superstiti del naufragio avvenuto davanti alle coste libiche. L'arrivo è previsto nel pomeriggio. Al porto, a coordinare le operazioni, si trova anche il sindaco, Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell'Anci. IL RACCONTO DEI SUPERSTITI. «Ci hanno raccontato che a bordo del barcone c'erano tra 700 e 900 persone, la maggior parte stipati nella stiva dove sono rimasti intrappolati dopo il capovolgimento del barcone», lo ha detto il comandante della nave Gregoretti della Guardia Costiera, Gianluigi Bove, conversando con i giornalisti sulla banchina del porto de La Valletta dove sono in corso le operazioni di sbarco delle 24 salme dell'ultimo naufragio avvenuto davanti alle coste libiche. Le testimonianze dei 28 superstiti, uno dei quali è stato trasportato d'urgenza ieri in elicottero nell'ospedale di Catania, confermerebbero che la tragedia avrebbe proporzioni più ampie rispetto al numero di vittime che era stato inizialmente ipotizzato. I sopravvissuti, tutti maschi, sarebbero complessivamente in buone condizioni di salute, anche se appaiono visibilmente provati da quanto accaduto. Sono in gran parte provenienti da paesi dell'Africa sahariana - eritrei, somali, sudanesi - ma anche dal Bangladesh. Il naufragio sarebbe avvenuto sabato sera, subito dopo l'arrivo del mercantile portoghese King Jacob, che era stato dirottato in zona dalla Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. «La nostra nave - ha raccontato l'ufficiale - è arrivata nella zona del disastro intorno alle 2 di notte. Del barcone non c'era più alcuna traccia, tranne alcuni detriti e chiazze di nafta. Siamo riusciti a recuperare due naufraghi, mentre altri 26 erano già a bordo della nave portoghese».