GENOVA. Il Pd sta con Raffaella Paita. Un avviso di garanzia per l'alluvione di Genova dell'8 ottobre scorso (un morto e la zona centrale della città devastata), non scalfisce la fiducia del partito verso la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione. Da quando ieri il Pd ha saputo dell'avviso di garanzia per omicidio e disastro colposo e mancata allerta, i vertici si sono confrontati e mai sembra essere trapelata la possibilità di non sostenere Paita.
La renziana vincitrice delle primarie, a quanto si apprende, avrebbe detto di essere pronta a un passo indietro se il Pd lo avesse voluto. Il Pd ha detto 'vai avantì. Con Renzi in viaggio verso gli Stati Uniti sono stati il numero due del partito, Vincenzo Guerini, e uno dei fedelissimi di Renzi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, a schierarsi apertamente al fianco della candidata indagata.
«Il Pd ligure l'ha invitata ad andare avanti anche alla luce delle valutazioni sul merito della questione, Raffaella Paita continua a essere candidata del Pd e delle forze che la sostengono nella campagna elettorale», ha detto Guerini. Mentre Lotti, approfittando di una visita istituzionale a Genova in occasione dell'inaugurazione della nuova sede di Msc, l'ha incontrata. L'occasione era un pranzo di sostegno al partito. Lotti e Paita prima hanno parlato con imprenditori, amministratori Pd e simpatizzanti, poi il sottosegretario ha tenuto una riunione 'politicà con la stessa Paita, il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco di Sarzana Alessio Cavarra e altri renziani doc. «Per me può andare avanti, per me è giusto che Raffaella vada avanti, l'avviso di garanzia è a sua tutela. Ci ho parlato, l'ho trovata in forma, credo che faccia bene ad andare avanti. E non credo che questa indagine possa agevolare gli avversari in campagna elettorale». E la 'Lellà va avanti. Agli amici più vicini, una volta incassato il 'vai avantì del partito avrebbe detto «Non mi piego, supererò anche questa», dopo aver già superato la sfida alle primarie con Sergio Cofferati con mezzo partito ligure schierato con l'ex leader della Cgil.
Intanto nell'indagine si registra un terzo indagato che non avrebbe però ricevuto ancora l'avviso di garanzia e l'invito a comparire. Si tratterebbe di un funzionario della Protezione civile. Mentre l'interrogatorio di Paita è fissato per martedì prossimo, il giorno successivo a quello di Gabriella Minervini, direttore del dipartimento Ambiente della Regione, indagata con Paita. «Raffaella Paita e Gabriella Minervini tra l'otto e il nove di ottobre 2014 erano a conoscenza delle previsioni meteo e avrebbero dovuto dare avvio a tutte le procedure previste per l'allerta», si legge nell'avviso di garanzia. L'inchiesta mira proprio ad accertare se Paita e Minervini avessero potuto diramare l'allerta in base alle informazioni ricevute. La piena del Bisagno che uccise l'ex infermiere Antonio Campanella, avvenne alle 23,05 del 9 dicono i pm.
Dopo le informazioni rassicuranti di Arpal che portarono anche i funzionari della Protezione ad andare a casa alle 18, le condizioni meteo peggiorarono intorno alle 20 e alle 22:20 Arpal emise un altro bollettino: «Dopo indebolimento, perturbazione riprende forte vigore: a rischio Polcevera, Bisagno, Trebbia e Scrivia».
Da quel momento all'esondazione si poteva far qualcosa? Si domandano gli inquirenti. Intanto il procuratore capo Michele Di Lecce replica a chi insinua sulla tempistica dell'avviso di garanzia. «Gli avvisi di garanzia sono stati mandati nei tempi previsti e fisiologici di questo processo». Ma il cardinale Bagnasco dice: «Chissà perchè le indagini esplodono sempre in certe ore della storia, delle città, della nazione».
Caricamento commenti
Commenta la notizia