PALERMO. «Inoltrerò formale protesta al premier Renzi per le dichiarazioni fatte da un esperto: prima di parlare è opportuno riflettere e magari studiare le vicende». Cosi all'ANSA il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, torna sulla polemica con Erasmo D'Angelis, il coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi, #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, che ieri aveva criticato Anas e Regione per non aver utilizzato i fondi per la messa in sicurezza dell'autostrada A19 dove si è verificato il crollo di un pilone di un ponte, con la Sicilia che ora è spezzata in due. Crocetta ieri aveva parlato di «scaricabarile» e oggi torna all'attacco: «Il mio governo non c'entra un fico secco col cedimento del pilone. Invece di fare chiacchiere e di togliere soldi alle Regioni, Roma ci dia i fondi».
E aggiunge: «Io non ho trovato nemmeno un centesimo quando mi sono insediato l'8 dicembre del 2012 - spiega -. I primi fondi li abbiamo ricevuti alla fine dell'anno scorso, una settantina di milioni quando ci vorrebbero almeno 2 miliardi per il dissesto idrogeologico ma questo non preoccupa qualche solone di Roma». «Basta con questi attacchi alla Sicilia - prosegue - sono diventati intollerabili e inaccettabili. Il pilone non cede per problemi alla struttura o uso di cemento depotenziato, ma per una massa di 4 milioni di metri cubi di terra staccatasi dalla montagna e precipitata fino all'autostrada. Naturalmente è colpa della Regione, anzi del mio governo, c'è un qualunquismo sistematico che caratterizza ormai qualsiasi cosa, dalla vicenda del bilancio regionale a quella sui problemi strutturali».
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