MILANO. "Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato": sono state queste, secondo quanto apprende l'Ansa, le prime parole dette da Claudio Giardiello, l'autore della sparatoria all'interno di un'aula di giustizia del tribunale di Milano, in cui hanno perso la vita tre persone, subito dopo essere stato catturato dai carabinieri che lo hanno intercettato a bordo del suo scooter vicino ad un centro commerciale di Vimercate (Monza).
«Claudio Giardiello si è avvalso della facoltà di non rispondere» durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto nel pronto soccorso dell'ospedale di Vimercate. Lo ha detto il suo legale, l'avvocato Nadia Savoca del foro di Monza uscendo dall'ospedale. «Adesso è sotto choc e sedato», ha aggiunto.
Giardiello, il killer di Milano, ha esploso 13 colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65. Lo ha detto il procuratore di Brescia Tommaso Bonanno in una conferenza stampa. Le indagini sui fatti avvenuti questa mattina al palazzo di giustizia di Milano saranno svolte dalla Procura di Brescia. La competenza di quest'ultima è determinata dal fatto che tra le vittime vi è il giudice Fernando Ciampi, che era in servizio a Milano.
Quello che si sono trovati di fronte gli inquirenti che indagano sulla sparatoria di Milano è uno «scenario di stupore e gravità inaudita perchè non si riesce a comprendere come un imputato di un reato, peraltro nemmeno tanto grave, possa giungere a compiere atto così inconsulto e grave», ha detto il procuratore di Brescia, Tommaso Bonanno. Claudio Giardielli «ha agito con fredda premeditazione», ha aggiunto il procuratore.
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