PALERMO. I giudici della Corte dei Conti, presidente Luciana Savagnone, Roberto Rizzi relatore e Adriana Parlato hanno in parte prescritto e assolto assessori regionali e funzionari in merito al danne erariale contestato dalla procura contabile sulla vicenda del finanziamento per il piano di consulenza e apprendistato Coorap presentato dal Ciapi finanziato con fondi comunitari.
La procura contabile contestava un danno erariale di 15 milioni di euro. Oltre 5 milioni dovevano essere rimborsati da Francesco Riggio, presidente del Ciapi, Gaspare Lo Nigro, un milione e mezzo di euro dirigente generale per l’ufficio speciale per l’impiego, l’assessore regionale al Lavoro Luigi Gentile, 427 mila euro e i funzionario regionali Daniela Avila funzionario 854 mila euro, Giuseppe Bonadonna, 854 mila euro, Calogero Bongiorno, un milione e mezzo di euro, Rosario Candela 854 mila euro, Santo Conti, 854 mila euro, Natalino Natoli, 854 mila euro, Enzo Stefano testa grossa, 854 mila euro,Giangiuseppe Gattuso, 854 mila euro,Salvatore Federico Schembri, 427 mila euro. Il danno erariale è stato in parte prescritto e in parte giudicato infondato la responsabilità amministrativa. Confermato anche il dissequestro dei beni per un valore di 15 milioni di euro che era stato deciso in sede preventiva.
Il comitato tecnico scientifico del progetto Coorap, a cui appartenevano tutte le persone citate davanti alla Corte dei Conti, non è responsabile della gestione dei fondi europei dati al Ciapi per la formazione professionale. Lo ritengono i giudici della Corte dei Conti che hanno assolto i componenti del comitato. «Non può essere ignorato che soggetto attuatore del programma e unico abilitato a compiere le scelte gestionali e le consequenziali operazioni esecutive era il Ciapi e, per esso, i suoi organi», scrivono i magistrati nella sentenza. «È da escludere che le competenze intestate al Comitato tecnico scientifico riguardassero la conduzione minuta dell'iniziativa formativa, - spiegano - e mancano i presupposti per ritenere imputabili agli odierni convenuti le condotte censurate».
La Corte dunque non ha ritenuto l'assessore regionale al Lavoro Luigi Gentile e i vari funzionari regionali, membri del comitato, responsabili del maxi danno erariale contestato per la gestione del progetto Co.Or.Ap affidato al Ciapi di Palermo. Oltre a Gentile (difeso da Girolamo Rubino e Lucia Alfieri), sono stati assolti l'ex capo dell'Agenzia per l'impiego Rino Lo Nigro ( Luigi Fortunato e Massimiliano Mangano), l'ex presidente del Ciapi di Palermo, Francesco Riggio (avvocato Alberto Stagno d'Alcontres), e gli ex componenti del Comitato tecnico-scientifico: Giuseppe Bonadonna, Rosario Candela (entrambi assistiti da Giovanni e Giuseppe Cozzo e Daniela Pibiri), Daniela Avila (difesa da Giovanni e Giuseppe Immordino e da Giuseppe Nicastro), Calogero Bongiorno (avvocati Mario Giudice e Fulvio Ingaglio La Vecchia), Santo Conti (Gaetano Spoto Puleo), Giangiuseppe Gattuso (difeso da Giuseppe Marisco e Massimiliano Valenza), Natalino Natoli, Salvo Federico Schembri (avvocato Leo Decembrino), Enzo Stefano Testagrossa (avvocato Gaetano Spoto Puleo). Una parte del danno erariale, circa la metà, è andato, invece, prescritto.
Il collegio sottolinea che la «vicenda presenta allo stato delle evidenze documentali, rilevanti profili di criticità come emerge peraltro dai molteplici riscontri posti a fondamento dell'azione penale - con la doverosa precisazione che la stessa vede coinvolti solo taluni degli odierni convenuti - Riggio, Bongiorno e Lo Nigro - e, comunque, l'attendibilità degli elementi su cui è stata promossa non è al momento asseverata da pronunce giudiziali provviste del carattere della definitività».
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