ROMA. "Un passo indietro per tutelare se stesso e per garantire la necessaria limpidezza con cui deve agire l'Agenzia per i beni confiscati alle mafie". E' la richiesta che Claudio Fava, vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, rivolge al presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, indagato a Caltanissetta per concorso esterno in associazione mafiosa. "Le notizie pubblicate in questi giorni - continua il vicepresidente dell'Antimafia Fava - non consentono a nessuno pregiudizi di condanna ma pretendono da tutti chiarezza, sul piano giudiziario e su quello istituzionale. Nell'auspicio che a questa chiarezza si arrivi presto e senza ombre, l'autosospensione di Montante è un atto di cautela dovuto anzitutto alle funzioni di estrema vulnerabilità e sensibilità dell'Agenzia. Ai cui lavori dà il proprio contributo, è bene non dimenticarlo, anche il procuratore nazionale antimafia". Antonello Montante, 52 anni, originario di Serradifalco, è titolare dell'omonima fabbrica di biciclette fondata negli anni '20 del secolo scorso. Insieme al suo predecessore Ivan Lo Bello, l'imprenditore è stato tra gli artefici del codice etico e della svolta anti racket di Confindustria. Montante, che è anche presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, il 20 gennaio scorso è stato infine designato - su proposta del ministero dell'Interno - componente dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati.