PALERMO. Una risata, una battuta di troppo, e si chiarisce ogni dubbio. Non è difficile risalire alla voce di colei che, con vari commenti ed esortazioni verso gli altri colleghi, ha filmato quelle immagini scandalose dei due ragazzi nel parcheggio del centro commerciale La Torre di Palermo. "Che schifo! Trasi rintra subito! Guarda!". Sono queste le parole che scandiscono le immagini del famoso video che ha raggiunto più di 10 mila visualizzazioni, e ora e' caccia al responsabile della diffusione. In pochi secondi, tramite l'applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp, e poi tramite Facebook, quel video sarebbe arrivato sui cellulari di molti palermitani curiosi, arrivando addirittura sui cellulari dei parenti e genitori di Giulia (nome di fantasia), ai quali la diciassettenne protagonista della vicenda, non aveva ancora raccontato la verità. Una voce femminile coinvolge ed invita gli altri colleghi alla visione di quel momento d'amore che, una giovane coppia di fidanzati, 17 anni lei e 22 lui, hanno deciso di trascorrere all'interno di un parcheggio sotterraneo di un centro commerciale, sperando di essere lontani da occhi indiscreti. Ma l'angolo buio scelto dai due per lasciarsi andare a dolci effusioni, era proprio sotto il raggio di una telecamera del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, ed è stato ripreso da qualcuno con un telefonino. Da quel giorno, una settimana fa circa, si è innescato un meccanismo crudele per entrambi i protagonisti della vicenda. Giulia vive in un costante incubo: derisa e umiliata dai propri compagni di scuola e dagli sguardi dei passanti o dei vicini di casa che la riconoscono, non mangia da giorni, si rifiuta di andare a scuola, non dorme bene la notte e ha attacchi di panico. I due ragazzi hanno deciso di rivolgersi agli avvocati. Dietro a quel cellulare ci sono dei colpevoli. "Chi mi ha fatto tutto questo male adesso deve pagare"- ha più volte dichiarato la diciassettenne. Il legale della diciassettenne, Marco Portera, ha presentato oggi una denuncia contro il centro commerciale, che negli giorni scorsi si è definito "parte lesa" attraverso una nota del direttore, e l'azienda che si occupa della vigilanza. Intanto, la polizia ha già individuato la donna che parla durante il filmato. La responsabilità della vicenda non sarebbe soltanto sua: in quel momento, con lei, a collaborare alla diffusione del video, si trovavano alcuni vigilantes. Tra questi ci sarebbe colui che, per la prima volta, ha messo il filmato in rete e ha innescato la diffusione virale del video. "Oggi ho nuovamente incontrato la mia cliente - racconta l'avvocato Portera - e confermo che ha palesemente perso la serenità. E' pure caduta rischiando di fratturarsi un piede, la sua vita si è trasformata in un incubo, è ansiosa. Mi ha raccontato che i suoi compagni la sbeffeggiano, c'è chi finge di farle dei video prendendola in giro. Dipende tutto da chi ha diffuso quelle immagini, applicando anche lo zoom sulle parti intime. Bisogna restituire la tranquillità a questa ragazza che adesso viene anche seguita da uno psicologo".