Lunedì 23 Dicembre 2024

Il sistema elettrico va in tilt: all'Ars si vota con le palline

PALERMO. Il sistema elettronico dell'Assemblea regionale va in tilt, così spuntano le palline. Una procedura inusuale prevista comunque dal regolamento parlamentare. Dovendo esprimere un voto segreto su un emendamento soppressivo di Forza Italia alla norma del disegno di legge che consente al governo di accendere un mutuo da 1,77 miliardi la presidenza ha fornito a ogni deputato due palline, una bianca e una nera da riporre in urne dello stesso colore a seconda se si sia favorevoli o contrari. I deputati vengono chiamati per appello nominale, prendono le palline e le ripongono nelle urne. Poi la conta con l'esito del voto. Ad appena 24 ore dal ko di ieri del governo sul mutuo da 1,7 miliardi rispedito in commissione Bilancio su richiesta del M5s, il ddl torna in aula. La commissione Bilancio ha rivotato stamani il testo senza alcuna modifica, dando cosi il via libera affinchè venisse di nuovo incardinato in aula. In apertura di seduta il deputato Giorgio Ciaccio del M5s ha contestato la scelta assunta dalla maggioranza in commissione per non aver dato tempo per emendare la norma ma prima il vice presidente Antonio Venturino, che presiede i lavori, e poi il presidente della commissione Nino Dina hanno risposto che nella procedura è stato rispettato il regolamento parlamentare. - Per poter reinserire all'ordine del giorno il ddl sul mutuo, Venturino ha aperto, chiuso e poi riaperto la seduta parlamentare. Il capogruppo di Lm, Santi Formica, ha contestato però la procedura, sostenendo che in questo modo, pur trattandosi dello stesso testo, la presidenza dovrebbe dare i termini per gli emendamenti trattandosi di un «nuovo» testo. Venturino replicando ha citato un precedente risalente al periodo in cui proprio Formica era vice presidente dell'Ars. Il capogruppo del Pid-Cp, Toto Cordaro, ha avvertito Venturino di assumersi una responsabilità personale avvalorando una procedura ritenuta irregolare. Opposizioni sull'Aventino contro la scelta della presidenza dell'Ars di incardinare il ddl sul mutuo da 1,7 miliardi ad appena 24 ore dal ritorno del testo in commissione Bilancio. Uno dopo l'altro diversi deputati delle opposizioni nei loro interventi in aula insistono sul rinvio dell'esame del testo, chiedendo nuovi termini per gli emendamenti richiamando il regolamento parlamentare.

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