PALERMO. A sorpresa, e fra le polemiche, l’Ars approva la legge che autorizza il governo a stipulare un mutuo da 1,8 miliardi per pagare i debiti con le imprese fornitrici di Asp e ospedali. La norma era stata stoppata ieri da un voto chiesto da grillini e Forza Italia. Ma ieri, dopo un rapido passaggio in commissione, è tornata in aula ed è stata votata. Mossa che ha irritato l'opposizione. Per di più si è rotto il meccanismo che regola elettronicamente le votazioni a Sala d’Ercole. E ciò ha costretto i deputati a tornare a in sistema di voto, quello con biglie bianche e nere, in uso fino a una quindicina di anni fa. Un meccanismo talmente inusuale che il presidente di turno, Antonio Venturino, ha dovuto illustrarlo cinque volte. La votazione così si prestava ad agguati. E la maggioranza, già andata Ko ieri, era in fibrillazione. Soprattutto su un emendamento, esaminato con voto segreto, che proponeva di bocciare definitivamente la norma. Il centrosinistra però ha tenuto e l’emendamento dell’opposizione è stato bocciato con 38 voti contro 22. Alla fine la norma sul mutuo è stata approvata con 37 voti a favore, 3 contrari e un astenuto. Ora toccherà all’assessore Alessandro Baccei attivare il prestiti presso la Cassa depositi e prestiti: la restituzione avverrà in 30 anni sfruttando anche gli introiti della maggiorazione di Irpef e Irap, che in Sicilia dunque resteranno ai massimi livello in Italia malgrado gli annunci di riduzione fatti l’anno scorso. «Abbiamo lasciato sola in aula la maggioranza di Crocetta di fronte alle proprie responsabilità. I deputati del centrosinistra hanno votato per un mutuo che peserà sulle tasche dei siciliani per altre due generazioni. E alla fine del voto hanno persino applaudito. Invece di pretendere dal governo di Roma la restituzione del denaro che è stato negato per decenni alla Regione, Crocetta rinuncia al contenzioso col governo Renzi e pensa di far quadrare i conti indebitando sempre più i salassati contribuenti siciliani. Era questa la rivoluzione annunciata?». Così l'esponente dell'opposizione all'Ars, Nello Musumeci. Per sostenere le rate del mutuo la Regione manterrà le attuali aliquote Irap e addizionali Irpef, già ai massimi per i contribuenti siciliani. Proprio su questo tasto hanno battuto i 5stelle nel tentativo di bloccare il provvedimento, poi votato. Prima dell'ok da parte dell'aula, era stato l'assessore all'Economia Alessandro Baccei, collante tra Palazzo Chigi e la Regione, a spiegare le ragioni del mutuo e gli eventuali rischi di una bocciatura. «Siamo l'ultima Regione ad approvare il mutuo e non in linea con le direttive Ue, bloccando tutta la Nazione» ha detto. «La Regione ha gravi problemi di bilancio (mancano 3,5 mld) - ha spiegato - che vengono dal passato: qualcuno si è mangiato il fondo per le pensioni ora a carico del bilancio, qualcuno si è mangiato i fondi residui, qualcuno ha assunto a dismisura nelle società partecipate. Il mutuo sana una situazione creata dai governi precedenti e se non fosse approvato la sanità sarebbe commissariata e non perchè e in deficit, anzi ha i conti a posto, ma perchè la Regione non ha i fondi per finanziarla e di conseguenza il sistema è costretto a indebitarsi con i fornitori, con penali e contenziosi. Insomma saniamo errori grossolani del passato». Ora il governo Crocetta si prepara al negoziato con lo Stato per rivendicare le prerogative in materia fiscale previste dallo statuto autonomistico. Dopodomani Crocetta e Baccei incontreranno il sottosegretario Graziano Delrio a Roma.