MESSINA. La Procura di Messina ha disposto la citazione a giudizio per concorso in diffamazione dell'avvocato Giuseppe Arnone e di altre quattro persone responsabili del volantinaggio su 'toghe rosse' avvenuto davanti al Palazzo di giustizia di Catania nell'ottobre del 2011 "offendendo la reputazione del magistrato Giuseppe Gennaro". Il provvedimento, che salta la richiesta di rinvio a giudizio, è stato firmato dal sostituto Camillo Falvo. Imputati, oltre ad Arnone, ex consigliere comunale di Agrigento e legale noto per le sua battaglie ambientaliste, sono Libertino La Mantia e Giorgio Gallo, rispettivamente amministratore della società proprietaria e il conducente del 'posterbus' che esponeva un manifesto; e Oliva Angela Milioto e Graziella Ancona che si occupavano materialmente del volantinaggio. Nel volantino si parlava "vergogna" per presunti "contatti tra il magistrato, che era candidato a diventare procuratore a Catania, e il mafioso-imprenditore Rizzo, uomo dei Laudani" dal quale il sostituto procuratore, secondo gli imputati, "aveva acquistato una villa dichiarando il falso sull'identità del venditore". Una nota che riportava le stesse presunte accuse al Pm era stata inviate da Arnone alla Digos della Questura di Catania. Giuseppe Gennaro ha presentato querela e nel procedimento è parte lesa. La prima udienza del processo si terrà il 29 gennaio prossimo davanti alla prima sezione del Tribunale monocratico di Messina.