ROMA. Si profila un week-end instabile, con freddo e neve, al Centrosud dove le temperature, finora sempre più alte della media, si avvicineranno finalmente ai valori tipici del periodo. Ma l'ennesimo evento estremo, il nubifragio con grandinata di ieri a Catania, «dimostra che non solo non ci sono più le mezze stagioni, ma non ci sono più tutte le stagioni». «Stiamo andando incontro - nota il meteorologo di 3bmeteo.com, Paolo Corazzon - ad anomalie sempre più frequenti meteorologiche, climatiche ed atmosferiche a causa dell'aumento della temperatura del pianeta». Proprio il rialzo della colonnina di mercurio (il 2014 è stato l'anno più caldo dal 1891, con un aumento delle temperature di 0,63 gradi sulla media del XX secolo e il 2015, per l'esperto, sembra proseguire sulla stessa scia) è infatti il principale imputato dei fenomeni meteorologici estremi. «Temperature più alte - osserva Corazzon - si traducono in una maggiore energia dal punto di vista atmosferico e climatico, che fanno diventare più violente le perturbazioni. È il caso, per fare degli esempi, delle recenti alluvioni in Liguria, o della grandinata di ieri a Catania, un fenomeno più abituale in estate che in inverno». Ma il caldo globale ha anche inciso sulla scarsità di neve, in questo primo mese d'inverno, sia sulle Alpi che sugli Appennini. Mentre anomali sono stati anche lo scorso inverno, caratterizzato come quello in corso da temperature più alta della media, e la scorsa estate, con temperature insolitamente fresche. «Alla fine dello scorso agosto - ricorda il meteorologo - avevamo neve al sud, ma non al Nord». Corazzon cita anche alcuni eventi eccezionali in Australia dove si registrano in questi giorni temperature di 50 gradi e in Arabia Saudita dove la scorsa settimana è nevicato. «La frequenza di questi eventi sta aumentando - osserva - negli ultimi 20-30 anni abbiamo assistito a fenomeni sempre più violenti». Il meteorologo ricorda che imputato del riscaldamento del Pianeta Terra è per la maggior parte l'uomo, con le emissioni di CO2 provocate principalmente dall'inquinamento da autotrazione, riscaldamento e industrie. Da qui l'invito a cittadini a non sprecare energia e acqua, «mentre servono politiche energetiche e ambientali più attente». Intanto il prossimo week-end, spiega il meteorologo di '3bmeteo.com' Edoardo Ferrara, sarà caratterizzato dal maltempo, con freddo e neve, al Centrosud, dove insisterà «un vortice di bassa pressione determinando tempo marcatamente instabile con piogge e rovesci sparsi, specie tra Calabria e Sicilia e sulla Sardegna; tenderà invece a migliorare sulle coste tirreniche specie della Campania». Nubi e precipitazioni interesseranno anche le adriatiche dalle Marche alla Puglia, risultando comunque più intense nella giornata di sabato. Altre nevicate interesseranno l'Appennino anche a quote basse. Tuttavia entro domenica - precisa - l'arrivo di aria più fredda potrà favorire fiocchi di neve fino a quote collinari, specie sulla dorsale adriatica. Andrà invece decisamente meglio - aggiunge Ferrara - al Nord e sulle centrali tirreniche con bel tempo prevalente, salvo un temporaneo peggioramento tra sabato sera e domenica mattina sulle Alpi di confine, con deboli nevicate fin sotto i 1.000 metri. Nella prima parte della prossima settimana, infine, si vedrà ancora residua instabilità al Sud e adriatiche con qualche rovescio nevoso anche in collina, mentre continuerà a prevalere il bel tempo al Nord e sulle centrali tirreniche».