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Sanità, metà dei posti di ospedali e Asp andrà a chi è precario

I titolari di rapporto di lavoro a termine sono oltre 5.000. L’assessorato: i co.co.co. sono esclusi dalla stabilizzazione

PALERMO. Il cinquanta per cento dei posti vacanti nelle asp e negli ospedali siciliani sarà destinato a chi lavora già come precario. Ma con contratto a tempo determinato. Non ai co.co.co. Lo spiegano gli uffici dell'assessorato regionale alla Salute.

Il restante 50 per cento sarà destinato ai concorsi: prima attingendo alle graduatorie di precedenti concorsi ancora valide, poi alle graduatorie di mobilità e infine con nuovi bandi. Intanto domani sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana la nuova rete ospedaliera che prevede la riorganizzazione delle strutture sanitarie. Poi le aziende dovranno definire la pianta organica. Una volta considerati gli esuberi, si passerà alla conta dei posti necessari.


Ed entro maggio, ha detto l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, dovrebbero partire i concorsi per i posti vacanti. Secondo le ultime statistiche dell'assessorato i contratti di tipo co.co.co, le collaborazioni coordinate e continuative, sono circa 300 nelle strutture sanitarie pubbliche siciliane. Mentre i contratti a tempo determinato sono quasi cinquemila tra medici, infermieri, amministrativi e tecnici.

Ma naturalmente a queste cifre vanno aggiunti anche quanti negli anni precedenti avevano avuto rapporti di questo tipo con l'amministrazione pubblica. La stessa Lucia Borsellino la scorsa settimana a «Ditelo a Rgs» dando la notizia dello sblocco dei contratti con la pubblicazione della nuova rete ospedaliera aveva detto che «uno degli obiettivi è quello di dare stabilità al sistema. Fermando la precarietà e garantendo un contratto a tempo indeterminato al personale che lavora nelle strutture sanitarie».

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