Giovedì 19 Dicembre 2024

A Manila la messa più grande di sempre, oltre 7 milioni i fedeli

MANILA. «Gli assistenti del presidente che aiutano il protocollo vaticano hanno stimato in sette milioni le persone che hanno partecipato alla messa di oggi». Lo ha detto padre Federico Lombardi riferendosi alla celebrazione del Papa a Manila.«Noi - ha aggiunto padre Lombardi - non siamo capaci di quantificare, diciamo una folla incredibile, comunque senz'altro è il più largo incontro nella storia dei popoli, perchè a Manila nel '95 c'erano circa 5 milioni. Quindi - ha scherzato - la prossima volta per superare il record dobbiamo tornare a Manila, in ogni caso era un numero molto impressionate». Una folla di milioni di persone partecipa nel «Grandstand Rizal Park» di Manila alla messa celebrata dal Papa e che conclude il suo viaggio nelle Filippine. Per tutta la mattina la pioggia è caduta incessante, ma le persone sono rimaste imperterrite, coprendosi con cerate gialle, azzurre, impermeabili di fortuna e qualche ombrello. Il Papa ha cominciato la messa con una mezz'ora di anticipo; fortunatamente nel corso della celebrazione, la pioggia a poco a poco ha cessato di cadere, e ora, verso la fine, non piove più. La messa che ha celebrato il Papa - giunto in papamobile con la tettoia, e indossando un impermeabile giallo, - essendo la terza domenica di gennaio è coincisa con la festa del Santo Nino, cioè Gesù bambino, una delle feste liturgiche più cara ai filippini. Si venera una statuetta di Gesù Bambino regalata nel Cinquecento da Ferdinando Magellano alla regina di Cebu, all'epoca delle esplorazioni portoghesi. La statuetta è custodita a Cebu, una delle zone colpite dal tifone Yolanda nel 2013, ma quasi ogni filippino ne ha una riproduzione in casa. Anche oggi tanti tra i milioni in fila dietro alle transenne issavano statuette del Bambino Gesù delle Filippine, e tra le tante persino una indossava un k-way per proteggerla dalla pioggia. «Ambiente, integrità morale, che è importante in questo Paese, e poveri, come hanno ricordato i vescovi», «amare i poveri, fare qualcosa per i poveri», ha detto il Papa al termine di una ampio discorso a braccio davanti a 30mila giovani filippini, per sintetizzare il discorso che aveva preparato, e che non ha pronunciato. «Questo - ha detto - era quello che volevo dirvi oggi, perdonatemi perchè non ho detto quello che avevo preparato, ma una frase mi consola un pochetto: 'la realtà è superiore all'ideA' e la realtà vostra è superiore a tutte le idee che avevo preparato, grazie davvero, grazie». Papa Francesco, aprendo l'incontro con circa 30mila giovani nel campus della università Santo Tomas di Manila, subito dopo aver chiesto e ottenuto il permesso di parlare in spagnolo ha voluto cominciare, ha detto, «prima di tutto, una notizia triste: ieri - ha raccontato ai presenti - mentre stava per cominciare la messa, è caduta una delle torri e cadendo ha colpito una ragazza che stava lavorando, e l'ha uccisa. Si chiama Cristel, lavorava nella organizzazione della messa, aveva 27 anni, giovane come voi, e lavorava per una associazione che si chiama Catholic relief service, era una volontaria. Desidero che tutti voi giovani come lei - ha detto - preghiamo in silenzio un minuto per lei e preghiamo la mamma nel Cielo. Preghiamo. Preghiamo anche per suo padre e sua madre, era figlia unica, sua mamma sta venendo da Hong Kong, il padre viene a Manila a aspettarla». «Le donne hanno molto da dirci nella società di oggi, tante volte noi siamo maschilisti, ma una donna è capace di vedere le cose con occhio distinto, con differente sguardo, le donne sono capaci di porre questioni che noi uomini non siamo capaci di capire, hanno più attenzione, si fanno domande oggi la unica domanda che non ha risposta ce la ha posta Jun. Non le sono bastate le parole, e così ha pianto, ha avuto bisogno delle lacrime, così quando viene il prossimo papa a Manila, per favore che ci siano più donne». Lo ha detto il Papa davanti a 30mila giovani, dopo aver ascoltato la testimonianza di una ex bimba di strada, che parlando era scoppiata a piangere. Papa Francesco ha prima alleggerito la sua osservazione con la battuta scherzosa sulle donne e il prossimo papa, e poi ha proseguito la sua meditazione sul dolore dei bambini. Sempre a braccio e sempre in spagnolo, tradotto subito da mons.Miles al suo fianco. Piangiamo quando vediamo «un bimbo senza casa, che soffre, abbandonato, abusato, usato da una società come schiavo?». Se lo è chiesto il Papa incontrando i giovani, e rilanciando la domanda di Jun, ex bimba di strada che aveva chiesto: «perchè Dio permette questo, e perchè solo poche persone ci aiutano?». «Quando il cuore è capace di farsi questa domanda e di piangere - ha detto il Papa -, possiamo capire , c'è una compassione mondana che al massimo ci fa mettere la mano in tasca e dare una moneta: se Cristo avesse avuto questo tipo di compassione sarebbe passato, avrebbe curato 3 o 4 persone e se ne sarebbe tornato al Padre».  Lei «ha capito il nostro dramma, - ha proseguito papa Francesco - al mondo di oggi manca la capacità di come piangere, piangono gli emarginati, piangono i disprezzati, però non capiamo molto di queste persone se non piangiamo, solo certe verità della vita si vedono con gli occhi delle lacrime». «Vi invito che ognuno si chieda, ho imparato a piangere quando vendo un bimbo senza casa? Che piange? Abbandonato? Abusato? usato da una società come schiavo?». «Questa è la prima cosa che vi volevo dire: impariamo a piangere - ha concluso - come oggi ci ha insegnato la sua testimonianza , la grande risposta che possiamo dare alla grande domanda oggi è 'impariamo a piangere'»

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