PALERMO. Si ferma prima ancora di arrivare in aula la norma che avrebbe garantito gli stipendi ai circa 3 mila Pip di Palermo e si fermano subito anche tutti i commi destinati a finanziare i precari dell’Esa e vari enti che si muovono nell’orbita regionale. L’esercizio provvisorio che oggi inizia all’Ars il proprio cammino è stato svuotato ieri delle misure politicamente più pesanti. Se ne riparlerà la prossima settimana se il governo farà in tempo a fornire le garanzie chieste dal presidente dell’Ars per portarle al voto.
Numeri alla mano, la presidenza dell’Ars ha cancellato dal testo norme che valgono una quindicina di milioni di spesa. Nelle motivazioni che i tecnici di Ardizzone hanno allegato alla decisione si legge principalmente la mancanza delle relazioni tecniche che illustrano la copertura finanziaria e la ratio dei provvedimenti.
Dunque stop subito alla norma con cui sarebbero stati stanziati circa 9 milioni per i Pip di Palermo, somme che avrebbero garantito gli stipendi almeno fino alla fine di aprile cioè fino a quando la Finanziaria non individuerà risorse per il resto dell’anno. E allo stesso modo non potrà essere votata subito la norma che stanzia un milione e mezzo per i 470 trattoristi dell’Ente sviluppo agricolo.
Resta senza nuovi finanziamenti anche il Comune di Acireale, a cui erano stati promessi 3 milioni per far fronte ai danni provocati dalla recente tromba d’aria.
Tutte queste norme avevano superato il voto in commissione Bilancio la settimana scorsa. Lì erano arrivati anche i finanziamenti a Sviluppo Sicilia (1,2 milioni), Sicilia e Servizi (1,5 milioni) e Terme di Sciacca (800 mila euro): soldi con cui queste partecipate avrebbero garantito i primi stipendi dell’anno al personale.
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