ROMA. Fabrizio Pulvirenti è guarito. Il medico siciliano di Emergency colpito da Ebola lo scorso novembre adesso può tornare a casa: è entrato in conferenza stampa allo Spallanzani accolto da un applauso. Presenti anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la presidente di Emergency, Cecilia Strada, oltre al direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito. "Oggi tornerò in Sicilia, ma presto andrò nuovamente in Sierra Leone. Devo prima riprendermi e poi valuterò di tornare in Africa anche se per un periodo limitato. Voglio completare il lavoro iniziato". "Non ho pregato, anche perchè non ne avrei avuto il tempo in quanto dopo pochi giorni ho perso coscienza" ha sottolineato Pulvirenti. "Non sono un eroe - ha detto - ma semplicemente sono stato meno fortunato dei miei colleghi perchè mi sono contagiato". Ovviamente, ha aggiunto, "ho avuto paura, ma sarebbe da folli non avere paura davanti a ebola". "Oggi è una giornata di grande felicità per me e per tutti gli italiani. L'Italia comincia bene l'anno con un bella notizia e con la dimostrazione di ciò che siamo capaci di fare". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla conferenza stampa per la dimissione del medico di Emergency colpito da ebola. Lorenzin ha citato esempi di coraggio come quello del medico Fabrizio e dei medici che salvano migliaia di vite sulle navi degli immigrati. "Ci sono bellissime storie di un'Italia vera che non vengono mai raccontate e che dovremmo invece ricordare anche per il resto dell'anno. Sono tutte storie di ordinario coraggio". Questa vicenda, ha aggiunto il ministro, "è la storia di una collaborazione internazionale e di una squadra che ha funzionato". Lo Spallanzani, ha ancora sottolineato il ministro, "è un vero motore dell'Italia, un centro di eccellenza che invierà ora altri tre medici in Sierra Leone". Dunque, ha concluso, "cominciamo l'anno con una testimonianza di grande coraggio". L'istituto Spallanzani "è una struttura di alta eccellenza: stanzieremo 4 milioni di euro, dal fondo del ministero, che permetteranno all'istituto di aprire e gestire la nuova ala ad alto isolamento". Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla conferenza stampa per la dimissione di Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency colpito da ebola e di cui oggi è stata annunciata la guarigione. Se non sufficienti, ha aggiunto, "ci impegneremo a trovare ulteriori fondi". Emergency riceverà la medaglia d'oro per alto valore della sanità italiana ed al medico Fabrizio Pulvirenti sarà conferita un'onorificenza per il suo valore e coraggio. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla conferenza stampa per la dimissione del medico, di cui oggi è stata annunciata la guarigione. "Insieme al Centro Nazionale Sangue, produrremo con il sangue di Fabrizio Pulvirenti una raccolta di plasma da convalescente da usare in Africa e per altri pazienti di ebola". Lo ha annunciato il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, durante la conferenza stampa per la dimissione del medico di Emergency, Fabrizio Pulvirenti, guarito da ebola. Fabrizio, ha detto Ippolito, "è libero dal virus". Per Fabrizio, ha sottolineato Ippolito, "abbiamo 'scomodato' rapporti e amicizie e abbiamo lavorato in coordinamento internazionale per avere i farmaci sperimentali con cui trattarlo. L'Oms non ci ha lasciati soli e abbiamo potuto contare su un rete intera che ha permesso di ottenere i farmaci in Italia nell'arco di 24 ore". Fabrizio Pulvirenti "è uno dei 22 casi di pazienti di ebola curati fuori dall'Africa: ognuno è stato gestito in modo diverso; noi abbiamo usato quattro farmaci sperimentali". Con grande soddisfazione, ha quindi sottolineato il commissario dello Spallanzani, Valerio Fabio Alberti, "possiamo dunque ufficialmente annunciare la guarigione del nostro paziente. E' stato frutto di un lavoro di squadra, basato su procedure di assistenza diretta e di alta pericolosità, per le quali l'intero complesso dei servizi dello Spallanzani è stato coinvolto in modo coordinato". A sottolineare l'importanza del lavoro di equipe per il trattamento del medico di Emergency è stato anche uno dei medici coordinatori del team, Nicola Petrosillo: "trenta specialisti - ha ricordato - hanno lavorato in modo continuo e con grande passione, tanto che a volte ho dovuto 'cacciare via' i sanitari a fine turno dal reparto di alto isolamento". "Se ce l'abbiamo fatta - ha affermato anche Emanuele Nicastri, uno degli altri medici coordinatori del team - è proprio grazie ad un intenso lavoro di equipe per quasi 40 giorni. Questa era una sfida alla quale ci eravamo preparati da anni ma a cui lo scorso 25 novembre abbiamo dato un volto, quello di Fabrizio". Due, ha sottolineato lo specialista, "sono stati i momenti di maggiore gravità: il secondo giorno dopo il ricovero a seguito di una reazione trasfusionale al plasma da parte del paziente e poi, dopo alcuni giorni, il momento del peggioramento con insufficienza respiratoria ed il trasferimento in rianimazione. E' stata dura e abbiamo avuto paura per Fabrizio, ma eravamo sicuri delle nostre scelte, che non sono state le scelte del singolo ma dell'intera equipe. Ripeterei - ha concluso - tutto quello che abbiamo fatto".