NAPOLI. Società e 142 distributori di carburanti sono in corso di sequestro da parte dei Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta in tutta Italia in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Il provvedimento - si è saputo da fonti investigative - è stato adottato nell'ambito di un procedimento per reati aggravati dal metodo mafioso che lo scorso 3 aprile portò all'arresto dell'ex deputato del Pdl Nicola Cosentino. L'inchiesta che ha portato al maxi sequestro da 120 milioni di euro rappresenta il terzo procedimento in cui è coinvolto l'ex sottosegretario Nicola Cosentino, detenuto dal 3 aprile scorso nel carcere di Secondigliano a Napoli. Nell'indagine della DDA - i pm sono il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli; i sostituti procuratori sono Fabrizio Vanorio, Francesco Curcio (applicato alla Direzione Nazionale Antimafia) e Antonello Ardituro (ora al Csm) - sono indagati fratelli di Cosentino, Giovanni e Antonio (il primo è in carcere, il secondo ai domiciliari) e altre 11 persone, tra cui l'ex prefetto di Caserta Maria Elena Stasi. Nel novembre scorso la Procura ha notificato agli indagati l'avviso di chiusura indagini e si attendono nelle prossime settimane le richieste di rinvio a giudizio. Ma intanto sono già due i processi in fase dibattimentale che l'ex coordinatore regionale del Pdl sta affrontando da oltre due anni al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (davanti ai collegi presieduti dai presidenti Giampaolo Guglielmo e Orazio Rossi). Il più rilevante è quello per concorso esterno in associazione camorristica, noto come «Eco4», perchè riguarda le vicende del Consorzio dei rifiuti Caserta4 risultato infiltrato dal clan dei Casalesi e in cui Cosentino avrebbe avuto un ruolo di «dominus», stando alle dichiarazioni di numerosi pentiti. Nel secondo processo Cosentino è imputato per reimpiego di capitali illeciti aggravato dall'aver agevolato il clan dei Casalesi in relazione alla costruzione di un centro commerciale nei pressi di Casal di Principe, mai realizzato. Nessuno dei due processi è vicino alla conclusione. L'ex sottosegretario, prima del nuovo arresto del 3 aprile scorso, finì in carcere la prima volta il 15 marzo 2013, giorno in cui si insediò il Parlamento dopo le elezioni politiche e Cosentino perse l'immunità che l'aveva salvato due volte dall'ordinanze di arresto emesse si richiesta della DDA dai gip di Napoli Raffaele Piccirillo ed Egle Pilla. Ha trascorso, nel carcere napoletano di Secondigliano, otto mesi di reclusione, nel 2013, e fu scarcerato l'8 novembre dello stesso 2013. Ricominciò a fare politica, fondò Forza Campania, per essere poi nuovamente arrestato.