PALERMO. Nella sede della Sas è arrivata una telefonata dal carcere: «Quando scatterà l’assunzione? Perchè dovremmo preparare i documenti per la semilibertà». E ai vertici della più grande partecipata regionale sono saltati sulla sedia: hanno scoperto così di aver perso una causa contro un ex precario palermitano che chiedeva la stabilizzazione ma che ora è agli arresti domiciliari. Un caso complicatissimo che ha mandato nel panico la società. La vicenda è antica. Quando Multiservizi e Biosphera furono fuse con la Beni culturali spa per dar vita alla più grande partecipata regionale non vennero confermati i contratti dei lavoratori interinali. Che non erano pochi: circa 150. Tutti, ovviamente, hanno fatto ricorso per ottenere non solo il posto in Sas ma anche la stabilizzazione, forti del fatto che ripetuti contratti atipici portano all’assunzione a tempo indeterminato se fatti per dissimulare contratti di questo tipo. Ed è quello che è successo. La Sas ha iniziato a perdere cause su cause, circa 75 fino a ora. Solo che l’ultima, qualche giorno fa, è un po’ più complicata delle altre come spiega il presidente Giuseppe Di Stefano: «Da un lato abbiamo perso la vertenza ma dall’altro lato dovremmo assumere una persona che sta scontando una condanna. Da quello che abbiamo capito si trova ai domiciliari e avrebbe già chiesto la semilibertà proprio per venire a lavorare». ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA