PALERMO. Sull’Ars paralizzata dal ritardo nel varo del bilancio, scatta il pressing delle associazioni per il riconoscimento delle coppie di fatto (omosessuali ed eterosessuali). E così al disegno di legge che riconosce le cosiddette unioni civili è stata impressa un’accelerazione che ha portato all’approvazione oggi in commissioni Affari istituzionali.
Il testo, seppure in una formulazione diversa, era stato approvato nella prima finanziaria del gennaio scorso ma poi ha subito lo stop del Commissario dello Stato per motivi non legati al merito. Ora Antonello Cracolici, presidente della commissione, ci riprova, forte anche dell’appoggio dei grillini.
Il disegno di legge approvato precisa che «la Regione riconosce ogni forma di convivenza e adotta politiche finalizzate a consentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, promuovendo il superamento delle situazioni di discriminazione, secondo le disposizioni della presente legge». Il testo richiama la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e promuove la della Rete regionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni. Infine apre il sistema pubblico di servizi sociali alle coppie di fatto: «Il sistema integrato dei servizi destinati alla famiglia è esteso ai nuclei di persone legate da vincoli di parentela, affinità, adozione, tutela e da vincoli affettivi». Il tutto passa dalla creazione dell’Elenco regionale delle unioni civili.
Per la verità anche Totò Cordaro di Forza Italia e i grillini hanno presentato disegni di legge in materia, poi unificati al testo di Cracolici. Quest’ultimo è stato fin dall’inizio sponsorizzato dalle associazioni del settore: «Questo disegno di legge permette alla Sicilia di adeguarsi a principi di libertà europei - ha detto Gaetano D’Amico, leader del comitato Esistono i diritti - e permette il riconoscimento delle coppie di fatto di qualunque orientamento sessuale così come dei nuovi nuclei familiari». Per D’Amico «il testo elimina alcune discriminazioni odiose, come quella che oggi non permette l’assistenza in ospedale al compagno malato o le visite in carcere».
Il comitato proprio ieri ha incontrato il presidente della commissione Affari istituzionali, Antonello Cracolici, e chiede ora «di superare incomprensibili ritardi nell’approvazione di questa legge». La portavoce del comitato, Rossana Tessitore, ha inviato una lettera aperta al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone per chiedere l’esame prioritario del testo e annunciando che questo è sostenuto da un appello pubblico firmato da 800 fra personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica e dello sport.
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