PALERMO. Via ai corsi del cosiddetto obbligo formativo. L’assessorato alla Formazione ha pubblicato il decreto con cui vengono stanziati poco meno di dieci milioni e mezzo per attivare i secondi anni dei corsi che vengono frequentati dai ragazzi in alternativa alla scuola dell’obbligo. Si tratta di lezioni gestite da enti per lo più di estrazione cattolica, salesiani in primis. Il decreto appena firmato dal dirigente dell’assessorato, Gianni Silvia, dà un mese di tempo, da ieri, per attivare le lezioni. I corsi che resteranno al palo verranno cancellati attraverso la revoca del finanziamento all’ente. Quelli autorizzati a prendere il via sono 123. Tutti costituiscono il secondo anno di un percorso triennale andato avanti, va detto, a singhiozzo e fra mille difficoltà finanziarie. Il decreto appena firmato fissa tra l’altro dei paletti strettissimi per ottenere i finanziamenti. Ogni corso non potrà costare più di 85 mila euro che dovranno essere rendicontati in modo da suddividere la spesa così: 3 mila euro potranno essere spesi per i gettoni di presenza agli allievi, un massimo di 67 mila euro potrà andare a formatori, tutor e personale di amministrazione. È questa quindi la voce che dovrebbe garantire gli stipendi. Mentre altri 15 mila euro potranno essere investiti dagli enti per acquistare materiale didattico e di cancelleria. Gli enti finanziati sono 17 e a loro volta attiveranno per la maggior parte corsi che vanno dalla qualifica di operatore del benessere a quella di riparatore di impianti idraulici. Previsti pure gli operatori della ristorazione e quelli elettronici. ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA