PALERMO. Sarebbe dovuto essere un «salvagente» per 1.415 lavoratori della formazione professionale in cassa integrazione, il progetto Prometeo. Peccato, però, che solo in 500 hanno iniziato a lavorare al Ciapi di Priolo e che dopo due mesi ancora non hanno visto un euro. «Passeremo un altro Natale a bocca asciutta, senza avere la possibilità di fare regali ai nostri figli», spiega un’ex impiegata dello Ial, che preferisce mantenere l’anonimato. Dopo vari rinvii, il Prometeo è stato avviato a ottobre, pur essendosi presentato all’appello solo il 30 per cento degli allievi contattati. «Su 304 corsi che sarebbero dovuti partire, destinati a pasticceri, addetti ai servizi dell’infanzia ed elettricisti, ne sono stati avviati solo 93, con il risultato che gran parte dei lavoratori non sono stati ancora chiamati», spiega Vincenzo Geloso, ex Ial, che non prende lo stipendio da aprile 2013 e rimasto senza cassa integrazione, perchè l’ente di formazione non è considerato un’impresa. «Nella mia situazione si trovano altri 500 colleghi dello Ial, che avevano visto nel Prometeo un’ancora di salvezza - spiega -. Da un anno e 9 mesi senza busta paga e senza ammortizzatori sociali». ALTRE NOTIZIE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA