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Un altro Natale senza stipendio per 500 precari del Ciapi

Hanno iniziato a lavorare da ottobre nell’ambito del progetto Prometeo ma non sono stati pagati. L’assessorato: «I mandati sono già alla ragioneria»

PALERMO. Sarebbe dovuto essere un «salvagente» per 1.415 lavoratori della formazione professionale in cassa integrazione, il progetto Prometeo. Peccato, però, che solo in 500 hanno iniziato a lavorare al Ciapi di Priolo e che dopo due mesi ancora non hanno visto un euro.

«Passeremo un altro Natale a bocca asciutta, senza avere la possibilità di fare regali ai nostri figli», spiega un’ex impiegata dello Ial, che preferisce mantenere l’anonimato. Dopo vari rinvii, il Prometeo è stato avviato a ottobre, pur essendosi presentato all’appello solo il 30 per cento degli allievi contattati. «Su 304 corsi che sarebbero dovuti partire, destinati a pasticceri, addetti ai servizi dell’infanzia ed elettricisti, ne sono stati avviati solo 93, con il risultato che gran parte dei lavoratori non sono stati ancora chiamati», spiega Vincenzo Geloso, ex Ial, che non prende lo stipendio da aprile 2013 e rimasto senza cassa integrazione, perchè l’ente di formazione non è considerato un’impresa.

«Nella mia situazione si trovano altri 500 colleghi dello Ial, che avevano visto nel Prometeo un’ancora di salvezza - spiega -. Da un anno e 9 mesi senza busta paga e senza ammortizzatori sociali».

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3 Commenti

Giulio

09/12/2014 09:40

«Passeremo un altro Natale a bocca asciutta, senza avere la possibilità di fare regali ai nostri figli», spiega un’ex impiegata dello Ial, che preferisce mantenere l'anonimato l’anonimato" Ecco, ma nessuno pensa ai figli che sono dovuti andare all'estero o sono disoccupati perché non hanno trovato la raccomandazione politica o sindacale? Quando un lavoro si trova per raccomandazione è logico aspettarsi che l'illegalità porta al fatto che il posto è precario, incerto. Che cosa si aspettavano, questi formatori, da un lavoro abusivo? Quindi, colpa loro se si sono prestati a serbatoio di voti di politici e sindacalisti. Ora ne piangano le conseguenze, conseguenze che non possono pagare i cittadini con le loro tasse.

Vincenzo Cucinella

09/12/2014 15:05

Stesso problema con tante altre categorie di lavoratori. La storia insegna che purtroppo gli italiani finchè hanno un piatto di pasta davanti non si svegliano.....

Davide

09/12/2014 15:33

Siamo messi male...

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