PALERMO. Avrebbero dovuto approvare i rispettivi bilanci di previsione entro il 30 settembre (termine ultimo fissato dopo numerosissime proroghe) ma, per svariati motivi, non hanno ottemperato all’obbligo e adesso sarà un commissario ad acta a provvedere all’adempimento amministrativo. Sono 217 i comuni siciliani interessati dai decreti emessi tra il 26 novembre ed il 2 dicembre dell’assessore alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica, Marcella Castronovo. La provincia con il maggior numero di comuni inadempienti è quella di Palermo (55) mentre Messina e ne conta ben 52 e 34 nel catanese. Molte le città capoluogo interessate tra cui Messina, Palermo, Catania, Agrigento, Enna, Trapani e Siracusa. La provincia con meno comuni interessati è Ragusa (solo tre).
Nella maggioranza dei casi si tratta degli stessi funzionari che andranno a bussare in più comuni per svolgere una indagine conoscitiva sui motivi per cui non si è proceduto all’approvazione del previsione 2014 (nonostante si sia a poche settimane dalla fine dell’anno).
Spesso si tratta di contrasti tra amministrazione comunale e consiglio a provocare la mancata formalizzazione dell’atto di programmazione economica, oppure accade che amministrazioni abbiano ultimato in ritardo le procedure, non riuscendo a giungere nei tempi tecnici necessari, al voto d’aula.
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