PALERMO. Monta la protesta a Palermo per lo stop delle cremazioni a causa dell’ennesimo guasto al forno crematorio. Il Comune cerca i soldi per comprarne un altro. Intanto la Chiesa spiega: cremazioni consentite, ma meglio l’inumazione. A Enna lavori per recuperare vecchi loculi.
In Sicilia ci sono intoppi persino per i morti. A Palermo va in tilt il forno crematorio. Per l’ennesima volta alle famiglie non è stato consentito di rispettare la volontà del loro defunto. In questi giorni al cimitero dei Rotoli si sono susseguiti, ancora una volta, gli ennesi guasti all’impianto. Monta la protesta dei cittadini. A Ditelo a Rgs è intervenuto Manuel Spina: “Non è possibile tollerare altri intoppi. Alle famiglie basta già il dolore per la perdita del proprio congiunto”.
L’assessore comunale ai Servizi cimiteriali Giusto Catania ha detto che il Comune sta valutando dei preventivi e sta cercando i soldi per acquistare un nuovo forno crematorio perché quello esistente, nonostante le continue riparazioni, continua a guastarsi. In trasmissione Padre Pietro Sorci, docente di Liturgia della Facoltà teologica di Palermo, ha spiegato che “la Chiesa ammette la cremazione, ma a certe condizioni. In particolare non deve essere chiesta con senso di disprezzo per i principi religiosi del rispetto del corpo. La Chiesa infatti – ha spiegato Padre Sorci – preferisce la sepoltura con l’inumazione della salma. Infatti il corpo è una creazione di Dio e va rispettata dal concepimento e anche oltre la morte. Dio nel giorno della risurrezione dei morti li farà risuscitare anche con i loro corpi”.
Intanto ad Enna l'amministrazione comunale ha avviato dei lavori per recuperare vecchi loculi. "Stiamo completando gli interventi - ha spiegato l'assessore comunale ai servizi cimiteriali, Salvatore Cappa - che restituiranno il pieno decoro al cimitero".
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