
PALERMO. Ancora quattro giorni, poi anche la discarica di Siculiana sarà satura e verrà chiusa. Bisognerà dunque trovare altre sedi in cui smaltire i rifiuti di un’ottantina di Comuni della Sicilia centro-occidentale fra cui Agrigento. Si apre così un nuovo fronte nell’emergenza scattata dopo la chiusura della maxi discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, che già aveva costretto la Regione a emanare un piano d’urgenza sfruttando gli altri impianti rimasti attivi.
Uno di questi è proprio la discarica di Siculiana, di proprietà della famiglia Catanzaro. Lì scaricano normalmente i Comuni dell’Agrigentino e del Nisseno ma da qualche mese anche alcuni del Palermitano e del Trapanese che non hanno trovato spazio a Bellolampo. In questo modo nell’impianto agrigentino sono state scaricate mille tonnellate di rifiuti al giorno invece dei 600 previsti normalmente. Inoltre dal 6 novembre la Regione ha disposto di scaricare a Siculiana altre 100 tonnellate al giorno proprio per far fronte alle carenze nate in altre province.
E così l’impianto è andato in tilt: «I tecnici del Libero Consorzio di Agrigento e dell’Arpa - ha detto ieri la ditta Catanzaro - hanno verificato la capacità residuale dell’impianto di smaltimento. È emerso che sarà esaurita in 4-5 giorni». I lavori di ampliamento dell’impianto sono in fase avanzata ma non verranno completati in tempo per evitare una nuova emergenza e ieri Catanzaro ha dato comunicazione anche al prefetto di quanto si prospetta nel breve periodo.
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6 Commenti
Bastian contrario
23/11/2014 08:43
La Sicilia è piccola e sovrappopolata. Basta questo per capire che presto di aree in cui smaltire i rifiuti non se ne troveranno più. Bisogna spingere al massimo, la differenziata retribuendo chi la fa e smaltendo il resto nei termovalorizzatori che vanno costruiti o sarà la fine!
amarcord
23/11/2014 10:49
Esistono più sistemi per smaltimento rifiuti, ma per decidere quale scegliere bisogna aspettare sempre che si presenta l'emergenza-Un sistema che ha sviluppato il CNR , sistema Thor (riciclaggio completo dei rifiuti domestici), è un sistema che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e trasformarli in materiale da riutilizzare in combustibile dall'elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della raccolta differenziata-Questo sistema è stato progettato anche come impianto mobile, utile a contrastare le emergenze dove è necessario trattare velocemente i rifiuti-Il costo di questi impianti si aggira a circa 2 milioni-Come mai la regione Sicilia non ha mai pensato a una soluzione simile?
satana
23/11/2014 14:38
Perche' la Regione pensa?
angelo
23/11/2014 11:40
La possibilità di utilizzare gli inceneritori vi sembra azzardata ? nel resto d'europa sono ubicati anche nelle citta
ROMANO
23/11/2014 12:42
La Sicilia è costituita per la maggioranza da persone furbe e scaltre, non da persone intelligenti, a quanto pare.. Così si giustifica la strafottenza ed il disinteresse del bene comune... Perònoi siciliani poi siamo bravi a lamentarci controle entità... giverno,sindaco, amministratori... ELETTI DA NOI per unapromessa elettorale mai mantenuta. ARRANGIATEVI
satana
23/11/2014 14:40
La mia tessera e 'già' nell' inceneritore da molti anni
Franco
23/11/2014 18:18
Scrivo dal Belgio , amo la Sicilia , purtroppo mi fa male il cuore quando l'estate vedo porcherie lungo le strade o la gente che butta di tutto in questi fusti metallici....ogni volta che un amico torna dalla Sicilia , sempre la stessa storia...sporco , non si rispetta l'ambiente!!!Bisogna svegliarsi!!!!Qui da 30 anni non si butta piu niente nella natura , si fa la differenziata , anzi si reuttilizza molto , si recicla....vero peccato di non rispettare la vostra bellissima isola
biometano
23/11/2014 23:43
la risoluzione del problema dei rifiuti oltre che nella raccolta differenziata risiede forse nello sfruttamento della frazione organica per produzione di biometano nei digestori anaerobici e poi per la produzione di compost.discariche e inceneritori hanno fatto il loro tempo