MILANO. I carabinieri hanno eseguito, nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Milano, nei confronti di 40 indagati per associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi. Al centro delle indagini del Ros dei carabinieri che hanno portato a 40 arresti in varie regioni italiane, ci sono tre gruppi della 'ndrangheta radicati nel Comasco e nel lecchese, con diffuse infiltrazioni nel tessuto locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. Sono stati anche documentati i rituali mafiosi per il conferimento delle cariche interne e le modalità di affiliazione. I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in procura a Milano alle 11.
Gli arresti scaturiscono da un'inchiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, a capo della Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano, e dei pm Paolo Storari e Francesca Celle ed è proseguita per circa due anni con l'utilizzo di intercettazioni ambientali,
telefoniche e riprese filmate.
Nell'operazione che ha portato all'arresto di quaranta presunti affiliati alla 'ndrangheta su richiesta della Dda di Milano, i carabinieri del Ros hanno ripreso 'in direttà, per la prima volta nella storia della lotta alla criminalità, la cerimonia di conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione 'ndranghetista. In precedenza era stata solo raccontata da pentiti.
Durante il giuramento per il conferimento della Santa è stato fatto riferimento a Mazzini, Garibaldi e La Marmora. Garibaldi, nella ricostruzione degli investigatori, rappresenta il capo del Locale di 'ndrangheta (l'organizzazione locale), Mazzini il contabile e La Marmora riveste invece la carica di «236 mastro di giornata», tra le più altre dell'associazione.