CITTA' DEL VATICANO. "Ancora una volta - ha detto il Papa in udienza generale - rivolgo un accorato appello a quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale, come pure a tutte le persone di buona volontà, affinché si intraprenda una vasta mobilitazione di coscienza in favore dei cristiani perseguitati". "Hanno diritto di trovare nei propri Paesi sicurezza e serenità, professando liberamente la nostra fede". "E adesso, per tutti i cristiani perseguitati perché cristiani, vi invito a pregare il Padre Nostro". E così ha fatto. Papa Francesco ha pronunciato il suo "appello" prima dei saluti ai gruppi italiani in udienza generale. "Con grande trepidazione - ha esordito - seguo le drammatiche vicende dei cristiani che in varie parti del mondo sono perseguitati e uccisi a motivo del loro credo religioso. Sento il bisogno - ha aggiunto - di esprimere la mia profonda vicinanza spirituale alle comunità cristiane duramente colpite da una assurda violenza che non accenna a fermarsi, mentre incoraggio i Pastori e i fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza". "I fedeli che partecipano a questa udienza - ha ricordato a questo punto papa Bergolio - sono in due posti, uno in piazza, l'altro posto è l'aula Paolo VI, dove ci sono tanti malati, e come il tempo era così incerto che non si sapeva se c'era pericolo della pioggia, sono là che seguono l'udienza al maxischermo, vi invito a salutarli con un applauso". Ancora a braccio, il Papa, rivolto alle suore scalabriniane, ha detto: "Ma grazie tante, grazie tante, per quello che fate per i migranti".