PALERMO. Il ciclone ha raggiunto la Sicilia. "La perturbazione ha superato Portopalo di Capo Passero e si sta avvicinando nella fascia centrale della provincia di Siracusa: in particolare stiamo concentrando l'attenzione su Avola Siracusa e Priolo", dice l'architetto Biagio Bellassai della Protezione civile di Siracusa. "Mezz'ora fa - aggiunge - nella zona di Portopalo di Capo Passero il vento soffiava a una velocità di 24 nodi". Intanto, nella provincia adiacente, Ragusa, dove il prefetto Annunziato Vardè nel pomeriggio ha riunito il centro di coordinamento dei soccorsi, alla presenza del capo servizio locale della Protezione civile regionale, Nello Lo Monaco, il codice rosso resterà fino alle 24 e da domani sarà allerta gialla, con la riapertura delle scuole in tutti i comuni, ad eccezione di Vittoria. Il Dipartimento ribadisce in ogni caso che l'evoluzione futura del fenomeno non è esattamente prevedibile e che l'intensità sarà variabile in funzione dell'effettiva traiettoria e della parte del ciclone che effettivamente impatterà al suolo. Sul sito del Dipartimento è possibile trovare raccomandazioni generali sui comportamenti di prevenzione da adottare che devono essere integrate con le specifiche indicazioni fornite dalle autorità locali di protezione civile. IL SINDACO DI PORTOPALO. Pioggia poco intensa dal pomeriggio, ma nessuna avvisaglia di pericolo incombente: "Se non fosse stato per il clamore mediatico che sta accompagnando questa vicenda, devo dire che l'avremmo vissuta né più né meno di una normale giornata autunnale piovosa e un po' ventosa". Così Giuseppe Mirarchi, sindaco di Portopalo di Capo Passero, il centro del Siracusano posizionato all'estremità sud orientale della Sicilia e individuata come la zona del possibile impatto del ciclone sta attraversando il Canale di Sicilia. "Le ultime informazioni avute dai canali ufficiali - ha detto il sindaco - parlano di un fenomeno in attenuazione e che dovrebbe assumere al più i connotati di violento temporale fortemente localizzato". Il mare è mosso, "ma non è raro da queste parti - aggiunge il sindaco -. Qui tutti abbiamo memoria di giornate decisamente peggiori di questa". La macchina della protezione civile, comunque, è in piena attività ormai da giorni. Nel pomeriggio il sindaco stesso ha disposto che tutte le zone dell'abitato fossero battute da un'auto dell'ufficio tecnico comunale, dotata di altoparlanti, per invitare i cittadini "sulla base delle prime informazioni giunte, a non uscire nel tardo pomeriggio e alla sera se non per motivi di urgenza assoluta, ad assicurare al meglio oggetti all'esterno delle abitazioni che potrebbero essere colpite dalla forza del vento". "Insomma, indicazioni dettate dal buon senso - conclude il sindaco - prima ancora che dalla situazione. I negozi qui sono rimasti regolarmente aperti anche nel pomeriggio e solo qualcuno ha preferito anticipare un po' l'orario di chiusura". Una riunione per realizzare un piano di previsione e interventi per il rischio ciclone si è tenuta nella prefettura di Catania dove nel pomeriggio si è insediata una comitato permanente. Vi hanno partecipato, oltre ai vertici di Palazzo Minoriti, forze dell'ordine, vigili del fuoco e protezione civile. Tutti i sindaci della provincia sono stati allertati tramite le stazioni dei carabinieri del comando provinciale. Allertate anche sedi 'sensibili' come gli ospedali. Da Palazzo Minoriti si sottolinea che la situazione è costantemente seguita e che al momento non si segnalano eventi critici. Una tromba d'aria ha colpito Lampedusa provocando danni. Il momento di maggiore intensità - dice il sindaco Giusi Nicolini - è stato tra le 12.30 e le 14.30, con il vento che ha raggiunto i 56 nodi. Sradicati alberi, insegne, pali dell'illuminazione, finestre. Parecchi danni hanno subito due ristoranti. In porto sono affondate alcune piccole imbarcazioni. Il vento è adesso calato a 49 nodi, ma l'allarme resta anche nell'altra isola delle Pelagie, Linosa. Domani le scuole rimarranno chiuse. CROCETTA: «Prima dei danni devo lanciare un allarme sicurezza che potrebbe coinvolgere tutta la zona costiera che va dal Canale di Sicilia ad una parte della zona costiera sud jonica per un allarme dopo avere sentito il responsabile nazionale della protezione civile Gabrielli, che ha detto che nel giro di qualche ora, tra le 19 e le 20, partendo dal tratto di mare compreso tra Lampedusa e Linosa, arriverà un ciclone con forte impatto sulla costa siciliana». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta incontrando i giornalisti a margine di una riunione straordinaria della giunta regionale che si è svolta nell'area Com di Acireale in seguito al maltempo che ha colpito in questi giorni la Sicilia orientale causando ingenti danni. «Una delle ipotesi - ha aggiunto Crocetta - è che il ciclone possa abbattersi direttamente causando movimenti di mare non indifferenti. Si spera che invece possa deviare e in tal caso comunque ci sarà l'effetto di raffiche di vento che potrebbero creare esse stesse un notevole danno. Quindi è una situazione molto preoccupante». Il Governatore ha spiegato «di avere informato tutti i prefetti; spero che i sindaci prendano tutti i provvedimenti necessari anche per allertare la popolazione e attivare tutte quelle misure di protezione e difesa che si possono assicurare in questi casi. È chiaro che questi sono fatti improvvisi». «Abbiamo attivato la macchina della protezione civile regionale - ha concluso Crocetta - però è chiaro che se la gente eviterà di uscire di casa, di usare la macchina e sarà al sicuro eviterà probabilmente seri danni che potrebbero abbattersi non solo sulle cose, ma anche sulle persone». In via precauzionale, è stata sospesa la circolazione dei treni sulla linea Siracusa-Gela a seguito delle avverse condizioni meteo annunciate sulla zona dalla Protezione civile. Non sono previsti servizi sostitutivi su gomma per il concomitante divieto di circolazione stradale. Lo rende noto Rfi. La prefettura di Ragusa ha sollecitato tutte le componenti istituzionali del sistema di protezione civile ad attivare con immediatezza i rispettivi dispositivi di protezione civile per l'allerta meteo in corso nella Sicilia sud-orientale. "In relazione ad un grave fenomeno meteorologico che sta interessando dal pomeriggio odierno e per le successive 12 ore questo territorio provinciale ed, in particolare, la fascia costiera della provincia - si legge in una nota della Prefettura di Ragusa - caratterizzato da forti venti e significative mareggiate, variabili nella traiettoria e nei tempi di evoluzione, tutte le componenti istituzionali del sistema di protezione civile sono stati inviate ad attivare con immediatezza i rispettivi dispositivi di Protezione civile per l'adozione di tutte le misure necessarie a ridurre il rischio, con particolare riferimento quelle volte ad interdire la fruizione delle aree costiere e dei lungomari, limitare la viabilità, interrompere le attività all'aperto, garantire la sicurezza del traffico, nelle strutture portuali ed aeroportuali, nonché delle attività negli impianti industriali e nel comparto agricolo e zootecnico e delle reti di servizio. Le popolazioni locali - aggiunge la nota della Prefettura di Ragusa - sono invitate, con immediatezza, ad evitare di uscire dalle proprie abitazioni e di evitare l'utilizzazione di mezzi per la circolazione, di allontanarsi dalle strutture precarie e vulnerabili: verande, ponteggi, cartelloni pubblicitari, alberi, strutture particolarmente alte, serre agricole". IL CNR. "I venti e le piogge di forte intensità che nelle prossime 18 ore colpiranno la Sicilia meridionale, potranno scatenare anche dei fenomeni tipo trombe d'aria". Lo afferma Bernado Gozzini, dell'Istituto di Biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). "La formazione di cicloni di questo tipo - ha detto all'ANSA Gozzini - è un evento particolare per il Mediterraneo ed è caratterizzato dalla presenza di un occhio ben delimitato e da venti particolarmente intensi che soffiano in senso antiorario". "Il ciclone di tipo tropicale che si è formato in queste ore sullo stretto di Sicilia, e che secondo i modelli, perderà presto intensità - spiega il ricercatore - è stato causato dall'incontro di un'area di bassa pressione proveniente dalla Spagna e le alte temperature dei mari del Canale di Sicilia". Ma, seppur abbia raggiunto una certa intensità, va considerato 'un 'piccolo' ciclone che non può entrare nella categoria dei Tropical like cyclones' ossia Cicloni di tipo tropicale". Secondo Gozzini, l'evento atmosferico, richiamando le correnti di tutta la zona limitrofa, è da considerarsi il principale responsabile dei fenomeni temporaleschi che stanno colpendo tutto il sud Italia. La traiettoria e tempi di evoluzione del ciclone "rimangono incerti anche perché - ha spiegato Gozzini - fino a quando l'occhio del ciclone rimane in in mare non ci sono strumenti di misurazione adeguati per registrarne la reale intensità". E ancora: "Entro le dodici di domani il ciclone, dovrebbe spostarsi dalla zona compresa tra Pantelleria e Malta verso Grecia, facendo registrare pian piano una diminuzione d'intensità".